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La Cina contro Apple: “Aiutare le proteste di Hong Kong è pericoloso”

Le proteste di Hong Kong continuano e ora la vicenda rischia di coinvolgere anche Apple, colpevole, secondo quanto dichiarato da un portavoce del Partito Comunista cinese sul People’s Daily, organo di stampa ufficiale del partito, di dare sostegno ai manifestanti attraverso un’app.
A cura di Francesco Russo
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Le proteste ad Hong Kong continuano e ora la vicenda rischia di coinvolgere anche Apple, colpevole, secondo quanto dichiarato da un portavoce del Partito Comunista cinese sul People's Daily, organo di stampa ufficiale del partito, di dare sostegno ai manifestanti attraverso un'app. L'applicazione finita nel mirino della Cina è "HKmap.live", app di geolocalizzazione che traccia l’attività della polizia e i luoghi delle proteste con lo scopo di aiutare le persone a evitare le zone problematiche e a rimanere al sicuro. "L'approvazione da parte di Apple all'utilizzo dell'app ovviamente aiuta i ribelli" sostiene il portavoce. "Questo significa che intendeva essere complice dei rivoltosi?". Nel negozio Apple di Hong Kong si sarebbe ascoltata nei giorni scorsi una canzone per la libertà della città, episodio che, associato all'app, ha attirato le ire della Cina che è arrivata a sostenere che "Apple mette insieme affari e politica". Al momento non è chiaro se questo possa generare delle conseguenze, ma molti osservatori sostengono che il governo cinese potrebbe prendere delle serie misure.

I rapporti tra Cina e Apple si complicano enormemente di fronte ai fatti di Hong Kong, le proteste che vanno avanti ormai da mesi contro il governo locale. A rendere infuocati i rapporti è stata l'app di Apple, "HKmap.live", che aiuta i cittadini di Hong Kong ad evitare punti critici della città. Un'app che ha mandato su tutte le furie il governo cinese al punto che un portavoce del Partito Comunista cinese ha espresso serie preoccupazioni sul quotidiano organo del partito, il People's Daily.

La Cina sostiene che in questo modo Apple si rende complice dei manifestanti, intervenendo in una vicenda politica. Attraverso l'app, gli utenti possono condividere informazioni sulla localizzazione dei mezzi della polizia, degli agenti e degli incidenti che coinvolgono anche eventuali feriti.

"Nessuno vuole trascinare Apple nei disordini persistenti a Hong Kong ma le persone hanno motivo di ritenere che Apple stia mescolando gli affari con la politica e persino con atti illegali. Apple deve pensare alle conseguenze della sua decisione imprudente e sconsiderata" si legge sul People's Daily. "Gli sviluppatori dell'app per mappe avevano cattive intenzioni e l'approvazione di Apple all'utilizzo dell'app aiuta ovviamente i ribelli. Qual era la sua vera intenzione?".

In verità, Apple in prima battuta non aveva pubblicato nel suo store l'app HKmap.live, sostenendo che questa "facilita, abilita e incoraggia un'attività che non è legale, consentendo agli utenti di eludere le forze dell'ordine". Poi, dopo che gli sviluppatori su Twitter hanno spiegato che "l'obiettivo è la sicurezza per tutti, la nostra app è per informazioni e non incoraggiamo attività illegali", ha avallato l'uso dell'app.

"L'app per le mappe è solo la punta dell'iceberg" scrive il People's Daily. "Nell'Apple Music Store di Hong Kong era presente anche una canzone che sosteneva l'indipendenza di Hong Kong". "Apple e altre società dovrebbero essere in grado di discernere il bene dal male. Devono anche sapere che solo la prosperità della Cina e della Cina di Hong Kong porterà loro un mercato più ampio e più sostenibile". La situazione resta incandescente, un capitolo ulteriore che va a complicare la già difficile vicenda legata alla guerra di dazi tra Usa e Cina.

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