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La crisi del settore auto è anche colpa (o merito) del Web

A proporre questa tesi è stato il direttore generale del gruppo Volkswagen: i social network hanno ridotto le distanze e nel processo di acquisto il web è diventato predominante rispetto al ruolo delle concessionarie.
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Tutti saprete ormai che il mercato del settore auto è praticamente in recessione, a confermare queste tendenza sono dati di agosto per nulla confortanti: il calo è stato del 20,23% e le immatricolazioni sono passate dalle 70.746 di agosto dello scorso anno alle 56.447 attuali. Nulla di nuovo insomma, soprattutto se si considera che nei primi otto mesi del 2012 le vendite hanno registrato un calo del 19,9%.

Ovviamente il primo pensiero va agli esorbitanti costi di gestione che il cittadino ormai è costretto a spendere per potersi permettere un'automobile, assicurazione, tassa di possesso, costo della benzina che ormai ha superato i due euro al litro, ma è la prima volta che sento associare il web alla crisi del settore auto e, pensandoci bene, potrebbe essere una teoria abbastanza valida, anche se sicuramente secondaria rispetto al problema dei costi di mantenimento della vettura.

A proporre questa interessante tesi è stato Massimo Nordio, da pochi mesi alla guida del gruppo Volkswagen Italia che con cinque marchi (Volkswagen, Audi, Skoda, Seat e veicoli commerciali) è il leader indiscusso tra i costruttori esteri nel nostro paese, il quale in un'intervista a Repubblica ha parlato in più punti del ruolo dei social network e del web in generale non solo nella società moderna, ma anche nel processo di acquisto dell'auto:

"A cambiare le carte in tavola si aggiungono anche i social network, skype e gli smartphone, tutti elementi che hanno contribuito a stravolgere il rapporto tra i giovani e l'auto. Oggetti che rendono tutti più vicini, che si utilizzano per un periodo breve e poi si cambiano. Un fenomeno che tra l'altro sta portando le nuove generazioni ad essere più interessate all'utilizzo che alla proprietà".

Il direttore del gruppo automobilistico aggiunge:

"Prima, per scegliere la macchina andavano tutti dal concessionario, anche gli indecisi. Era lì che si vedeva il modello, ci si faceva consigliare. Oggi tutto questo avviene fuori dai saloni. Ci si informa sui siti, sui blog. È in rete che si configura il modello con i vari accessori e con tanto di preventivo. Mentre dal concessionario si va quasi sempre solo per comprare. Quindi è evidente che l'attuale organizzazione di vendita va rivista in base a queste nuove esigenze".

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