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La Francia contro Google sulla questione fiscale al prossimo summit UE

Il paese transalpino vuole chiarezza ma sopratutto vuole reprimere quel potere monopolista di Google e di altri colossi della tecnologia che non permettono ad altri piccoli ed ingegnosi imprenditori di farsi vedere.
A cura di Bruno Mucciarelli
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La Francia è il primo paese europeo a portare la questione di Google e del proprio monopolio fiscale sul tavolo del summit europeo. Il ministro dell'Innovazione Fleur Pellerin vuole approfittare del summit di ottobre per esternare la situazione e capire una possibile risoluzione.

La questione dell'elusione fiscale è da sempre un grosso problema degli Stati in generale. Google e i colossi della tecnologia sembrano conoscere molto bene questa situazione che chiaramente se portata agli estremi può senza dubbio risultare nocivo per tutto il sistema. Da qui dunque la volontà da parte del ministro francese di creare, di progettare, di elaborare alcune proposte entro la primavera 2014 che permettano di:

[…] stabilire un regime fiscale per le aziende digitali, che assicuri che i profitti generati nel mercato europeo siano soggetti a tassazione e che i ricavi vengano divisi fra gli stati membri, relazionando la base imponibile al luogo in cui i profitti sono stati generati. Non vogliamo regolare Internet. Vogliamo dare delle regole a un piccolo numero di piattaforme online che oggi stanno bloccando l'innovazione degli altri. L'attuale situazione rende difficile l'emersione su scala globale delle eccellenze europee.

Durante la prossima settimana, Pellerin, avrà una serie di incontri informali con diversi colleghi degli altri stati membri e proprio durante questi incontri avrà modo di gettare le basi per il summit programmata per il 24 ottobre dove potrà esporre le proprie idee e i propri progetti sulla situazione. Le tecniche di elusione fiscale attuate dai colossi statunitensi sembrano dunque non essere più accettabili e per questo si deve agire. La Francia è il primo paese a farlo, ma ha voglia e bisogno, che tutte le altre nazioni europee vengano in aiuto per una migliore interoperabilità.

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