La giornata nazionale dello stupro si diffonde virale su TikTok, ma è una bufala
Nel corso dei mesi la piattaforma di condivisione video TikTok è diventata tra le altre cose uno spazio di condivisione e di consapevolezza sul tema degli abusi sessuali, ma nelle ultime settimane sta diffondendo una falsa notizia che ha provocato allarmismo in centinaia di migliaia di utenti: quella di un presunto National rape day, una Giornata nazionale dello stupro ideata a tavolino e in occasione della quale frange di uomini si sarebbero date appuntamento con lo scopo di perpetrare violenze su donne e bambini. Chi ha provato a ricostruire l'origine della notizia l'ha già smascherata come una fake news, originatasi senza intento malevolo, ma ormai diffusasi in modo incontrollato anche a causa di troll attivi sui forum online.
In effetti ancora in questi giorni su TikTok si parla della falsa ricorrenza, soprattutto nel Regno Unito e negli Stati Uniti: i video sono pubblicati da utenti che chiedono alle donne di rimanere all'erta per quella data e chiedono agli uomini se possibile di non uscire di casa se non necessario, per non generare timore ingiustificato. Gli autori delle clip agiscono in assoluta buona fede, senza sapere però che il National rape day non esiste, ma è il frutto di un corto circuito comunicativo originatosi da eventi che si sono verificati in Turchia, poi commentati su Twitter e infine trasformati in una notizia falsa.
Come sono andate le cose
La ricostruzione completa della vicenda l'ha fatta sempre su TikTok l'utente @bloodbathandbeyond, che sulla piattaforma di condivisione video si occupa proprio di contrastare la diffusione di bufale e che in questo caso è risalita all'origine degli eventi. In una serie di tre video, la ragazza ha spiegato come tutto sia partito dall'uscita della Turchia dalla convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne, e dalle proteste che questa decisione ha provocato in patria. Nei giorni successivi alle prime manifestazioni di piazza in Turchia – ha ricostruito @bloodbathandbeyond – si è formato un movimento contromovimento composto anche di frange attive sui social, che in particolare su Twitter hanno reagito alle proteste con insulti, battute di cattivo gusto e minacce.
Dagli insulti alla bufala
Tra le minacce degli utenti che hanno reagito alla protesta non sono mancati riferimenti – inaccettabili ma in realtà privi di fondamento – all'istituzione di una giornata nazionale dello stupro. Altri utenti di Twitter, per prudenza, hanno dunque pensato di allertare il resto degli iscritti e delle iscritte con le informazioni frammentarie raccolte dalla propria bolla; in uno di questi tweet la ricorrenza è stata trasferita nel Regno Unito, generando un numero altissimo di ricondivisioni e dando sostanzialmente vita alla bufala. L'utente che ha pubblicato il tweet si è già scusato per aver partecipato involontariamente alla diffusione di allarmismi ingiustificati, ma a quel punto il cortocircuito era già scattato – alimentato da forum di troll che hanno deciso di propagare la bufala deliberatamente anche su TikTok per prendersi gioco di paure legittime e reali.
È sul social di origine cinese che la bufala della giornata nazionale dello stupro ha assunto la sua forma finale, nella quale gli utenti invitano donne e bambini a rimanere in guardia nei giorni dell'iniziativa che però, proprio per la natura inesistente della ricorrenza, cambiano in continuazione. Tra i giorni più frequenti è indicato il 24 aprile, ma non mancano neppure riferimenti al mese di maggio.