La muta repellente anti-squalo: invenzione dall’Australia
Gli squali sono particolarmente temuti, soprattutto da surfisti e bagnanti delle acque più calde, ma hanno un "tallone d'Achille": non sono in grado di distinguere i colori, pur avendo il senso della vista sviluppato. A dirlo è un gruppo di ricercatori della University of Western Australia e University of Queensland, che hanno scoperto che gli squali tradurrebbero i colori semplicemente in tonalità di grigio.
L'Australia è una terra che riporta periodicamente tristi bilanci in termini di numero di vittime per via di attacchi da parte di squali. L'incapacità a distinguere i colori può essere sfruttata come punto di forza per l'uomo: mute e tavole da surf possono essere progettate in modo da rendere la "preda" meno "attraente".
Lo squalo bianco è la specie più pericolosa ed il team di ricerca della UWA starebbe studiando delle mute per camuffare l'uomo in acqua, conoscendo come l'animale attacca le prede e che colore lo attrae (la luce sfumata).
Repellenti chimici e mute chiodate non bastano e l'approccio adottato dal Governo Australiano viene contestato dai ricercatori universitari. Il Governo, nello specifico il Dipartimento dedicato, ha previsto una strategia di riduzione dell'emergenza squali stanziando 6,8 milioni di dollari, di cui 2 spesi per sorvegliare e uccidere le "minacce-squalo" segnalate come particolarmente pericolose per i bagnanti delle spiagge australiane. Ciò che i ricercatori mirano ad ottenere è un contenimento del problema ed una riduzione degli attacchi senza compromettere ulteriormente la specie, già in estinzione.
Sviluppare un repellente efficace, magari insito nella colorazione delle mute, può essere un modo per salvaguardare l'ambiente e la sua popolazione animale.
Dalle Hawaii provengono casi di mute con occhi stampati per inibire gli squali, o mute in grado di camuffare il battito cardiaco, o, ancora, impulsi elettrici inviati da appositi dispositivi installati sulle tavole da surf. La muta realizzata con colori trame particolari (a righe, ecc) sarebbe una soluzione pratica e di impatto immediato sul mercato: "qualsiasi surfer la vorrebbe", dice uno di loro, Marco Colli, proprietario della Dunsborough Yahoo Surfboard.
Un invito per gli sportivi – e non solo – a spendere le vacanze in Australia, senza più il timore di una pinna.
