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La NASA ha svelato pubblicamente l’aereo elettrico X-57 Maxwell

L’agenzia spaziale statunitense ci lavora dal 2015 ed è ancora un prototipo, ma in queste ultime fasi di sviluppo sta finalmente avvicinandosi alla sua forma finale. Il volo inaugurale è previsto per il 2020 ma i problemi che gli ingegneri dovranno affrontare sono ancora numerosi, primo tra tutti l’autonomia.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Non si arresta il cammino dei ricercatori NASA che porterà presto a lanciare in volo il suo primo aereo completamente elettrico: momentaneamente battezzato con il nome in codice Maxwell X-57, il velivolo — ricavato dalla fusoliera di un Tecnam P2006T made in Italy e modificato con motori a elica elettrici — è stato mostrato pubblicamente per la prima volta in queste ore in una versione preliminare, all'interno di un hangar dell'agenzia spaziale situato nel deserto californiano.

La NASA in realtà non è l'unico soggetto al lavoro su aeromobili completamente elettrici: il loro impiego del resto promette un risparmio considerevole sui consumi e l'abbattimento delle emissioni in un settore tra i più inquinanti al mondo. A differenza delle aziende private però, con Maxwell X-57 l'agenzia spaziale statunitense sta lavorando per il bene comune: il frutto dei suoi esperimenti e le tecnologie scaturite dalla realizzazione del velivolo saranno messe a disposizione dei produttori in tutto il mondo.

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Per questo l'ente statunitense lavora sul velivolo da anni. Lo sviluppo ha avuto inizio nel 2015 e uno degli ultimi aggiornamenti sullo stato di avanzamento dei lavori risale a qualche mese fa: allora la NASA aveva annunciato di aver effettuato con successo la prima prova di avviamento e utilizzo a regime dei propulsori, anche se questi ultimi non erano stati ancora tutti saldati alla struttura, il velivolo non era stato fatto decollare e l'energia per l'operazione era stata fornita dalla rete elettrica.

Nella sua versione finale Maxwell X-57 conterà infatti su ben 14 unità di propulsione, dal momento che l'alimentazione a batteria diventa un'ipotesi praticabile solo suddividendo tra più unità lo sforzo richiesto per la spinta in fase di decollo. Per arrivare a questo punto però occorrerà del tempo: nella versione dell'aereo mostrata in queste ore i ricercatori hanno spostato con successo i propulsori principali testati mesi fa verso le estremità delle ali (dove potranno fornire più spinta all'aeromobile); prima del volo inaugurale, previsto per fine 2020, andranno integrati sulle ali gli altri 12 motori ausiliari richiesti.

La sfida da affrontare successivamente sarà quella relativa all'autonomia: le batterie agli ioni di litio che alimentano i motori allo stato attuale possono infatti tenere Maxwell X-57 in aria per appena 160 chilometri a una velocità di crociera di 280 all'ora, senza contare che il velivolo è basato sulla fusoliera di un aereo da turismo già decisamente leggero. Prima di risolvere questa limitazione cruciale insomma la tecnologia sarà difficilmente utilizzabile a bordo degli aerei di linea.

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