
Da diverso tempo gira sul web una falsa credenza: la Nasa, l'agenzia governativa civile responsabile del programma spaziale degli Usa, godrebbe di una connessione ad internet dalla velocità impressionante di 91 Gbps, pari a circa 13.000 volte quella media presente nelle nostre abitazioni. La realtà, però, è leggermente differente. Sebbene la connessione da 91 Gbps sia effettivamente esistente, essa è confinata ad un singolo network non connesso al web vero e proprio e consente lo scambio di file solo tra due punti, per lo più tra strutture di ricerca sparse per il mondo.
Si chiama Energy Sciences Network (ESnet) ed è uno "shadow network" dal funzionamento simile a quello della Rete ma caratterizzato da una sostanziale differenza: si tratta di una rete nazionale chiusa pensata per supportare lo sviluppo scientifico. Finanziato dal governo americano e gestito dal Lawrence Berkeley National Laboratory, il network consente alle strutture connesse alla rete di scambiarsi file a velocità estremamente elevate, ma solo tra due punti. L'ESnet connette 40 strutture del Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti, compreso il sistema nazionale di laboratori, i supercomputer e gli strumenti scientifici più importanti.

Inoltre, il network è connesso a 140 centri di ricerca che in questo modo possono collaborare attivamente alla ricerca scientifica. Solo ed esclusivamente tra due punti di questa rete è possibile raggiungere connessioni vicine a quella erroneamente associata alla linea internet della Nasa. I 91 Gbps sono stati peraltro raggiunti un'unica volta nel corso di un esperimento di trasmissione dati tra due strutture posizionate a Denver e a Maryland. L'intero network e la velocità di trasmissione, però, non hanno nulla a che vedere con la connessione ad internet, che, nel caso della Nasa, sarà sì veloce ma non così tanto.
