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La nuova commissione di Facebook potrà controllare anche Mark Zuckerberg

Annunciata da Mark Zuckerberg nel mese di novembre dello scorso anno, la Corte veniva presentata come garante della libera espressione degli utenti, ma di sicuro questo nuovo organismo di vigilanza interna potrà avere un impatto notevole sulla piattaforma.
A cura di Francesco Russo
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Facebook ha deciso di istituire all'interno del board una commissione di sorveglianza sui contenuti, si tratta di una sorta di "Corte di Appello" interna che avrà l'ultima parola sui contenuti. Le decisioni prese da questa commissione saranno vincolanti per tutti, anche per il suo fondatore Mark Zuckerberg. Da quanto riferito da Menlo Park, questo organo interno, chiamato "oversight board", sarà costituito entro la fine del prossimo anno e avrà il compito di giudicare i ricorsi degli utenti in relazione a quei contenuti rimossi dalle piattaforme che fanno parte della galassia Facebook. Annunciata da Mark Zuckerberg nel mese di novembre dello scorso anno, la Corte veniva presentata come garante della libera espressione degli utenti, ma di sicuro questo nuovo organismo di vigilanza interna potrà avere un impatto notevole sulla piattaforma.

"Il nuovo oversight board sarà un sostenitore della nostra comunità, sostenendo il diritto delle persone alla libera espressione e facendo in modo di adempiere alla nostra responsabilità di mantenere le persone al sicuro" scriveva Mark Zuckerberg in un post del novembre dell'anno scorso. "Come organizzazione indipendente, speriamo che dia alla gente la certezza che le loro opinioni saranno ascoltate e che Facebook non ha il potere ultimo sulla loro espressione".

Il nuovo organo, definito ormai come una vera "Corte d'Appello", per il fatto che agirà con funzioni simili, sarà costituito già a partire dalle prossime settimane con una formazione iniziale di 11 membri, per poi arrivare alle piene funzioni con 40 membri entro la fine del prossimo anno.

Quale impatto avrà su Facebook?

Ma, tenendo conto del fatto che quest'organo avrà l'ultima parola su tutti i casi che le verranno sottoposti e che il suo giudizio è vincolante per chiunque, Mark Zuckerberg compreso, quale sarà l'impatto su Facebook, inteso come l'insieme delle piattaforma di cui è adesso composta?

Facebook in questi anni, a fronte degli scandali e delle polemiche che l'hanno attraversata, ha investito molto su come cercare di cambiare la sua policy, avendo sempre a cuore, come spesso ricordato dal suo fondatore, "la libera espressione di tutti i suoi utenti". Questo organo nascente che vigilerà sui contenuti di tutti, più specificatamente sui ricorsi di quegli utenti che sono stati investiti da qualche provvedimento restrittivo, come la cancellazione dell'account o della pagina, provocherà degli effetti che potrebbero mettere a dura prova Facebook.

Da un lato, Facebook potrà dimostrare la sua massima trasparenza e grande responsabilità per quanto riguarda i contenuti pubblicati sulle varie piattaforme, ma, dall'altro, sarà sempre più investita da situazioni che porranno la libertà di parola e di espressione come baluardo da difendere, e non sarà certo facile.

A partire dal prossimo anno, quando l'organo sarà pienamente attivo, chiunque potrà appellarsi per riavere il proprio spazio dal quale esercitare la sua libertà di espressione. Anche un gruppo di estrema destra, al quale è stata cancellata la pagina, potrà farlo. Proprio in virtù del fatto che deve essere garantita la "libertà di espressione a tutti". L'esempio del gruppo di estrema destra è solo uno dei tanti, anche per restare all'attualità più recente, ma può valere per chiunque.

Altri esempi che verranno sottoposti al nuovo organo potrebbero essere quella fotografia iconica di una bambina vietnamita nuda, in fuga da un bombardamento al napalm, qualificata come pornografia infantile; la diretta streaming di una donna sulla morte del suo fidanzato ucciso dalla polizia, in questo caso bisognerà decidere se eliminarla o meno; oppure, ancora, se un teorico della cospirazione e presentatore di talk show di estrema destra, come Alex Jones, debba rimanere sulla piattaforma. Tutti casi che effettivamente potrebbero avere un impatto notevole sulla piattaforma, al punto da farle cambiare la sua natura.

Per non parlare delle situazioni in cui la "Corte d'Appello" si troverà a decidere su situazioni che investono direttamente la politica, situazione spinosa che potrebbe generare dei precedenti molto rischiosi.

Al momento non si conosce molto di più rispetto a questa nuova "Corte d'Appello" di Facebook, maggiori informazioni saranno rese note nelle prossime settimane. Solo che, a questo punto, visti i possibili rischi, non era forse il caso di lavorare di più, e meglio, sulle condizioni d'uso delle diverse piattaforme che compongono la galassia Facebook? Rendere più chiaro ciò che è possibile fare, e non fare, su una piattaforma, può essere certamente una condizione rispettosa della "libertà di espressione di tutti gli utenti".

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