La nuova stagione di Fortnite è rimandata a sostegno delle proteste per George Floyd
Le proteste che stanno sconvolgendo gli Stati Uniti seguite alla morte dell'afroamericano George Floyd in seguito a un fermo della polizia hanno portato non solo individui di ogni etnia e provenienza, ma anche comunità e realtà aziendali di tutto il mondo a prendere posizione sulla vicenda, arrivando in alcuni casi a interrompere o riprogrammare le proprie attività in segno di rispetto e preoccupazione per quanto sta avvenendo nel Paese. È quello che è successo anche allo sviluppatore Epic Games, che ha messo in pausa il prossimo passo evolutivo del suo celebre battle royale Fortnite — la terza stagione del secondo capitolo — il cui debutto era previsto per questi giorni.
La nota di Epic Games
L'annuncio è arrivato con un intervento sul blog aziendale di Epic Games, nel quale il gruppo si è rivolto direttamente alla comunità dei videogiocatori di Fortnite con parole che condannano gli episodi di razzismo che hanno provocato e stanno continuando a caratterizzare le proteste in atto negli Stati Uniti.
"Siamo ben consapevoli delle sofferenze che i nostri amici, parenti, compagni di squadra, giocatori e comunità stanno soffrendo. Il team non vede l'ora di continuare a far crescere Fortnite, ma dobbiamo bilanciare il nostro desiderio di lanciare la Stagione 3 con il bisogno del nostro team di prendersi una pausa per concentrarsi su di sé, sulle proprie famiglie e comunità".
Le nuove date
Il lancio della Stagione 3 del secondo capitolo di Fortnite sarebbe stato preceduto di due giorni da un evento in diretta sui server, battezzato Il Dispositivo. Entrambe le scadenze avevano già subito due rinvii — il primo in aprile e il secondo a maggio — presumibilmente per ritardi nello sviluppo dovuti alla pandemia di Covid-19. L'ultimo rinvio annunciato in queste ore riprogramma l'evento in diretta e il lancio della stagione 3 rispettivamente a lunedì 15 giugno e mercoledì 17 giugno.