La pirateria non danneggia le vendite dei contenuti digitali: i risultati di uno studio dell’Ue
Nelle ultime ore l’eurodeputata del Partito Pirata Europeo Julia Reda ha riportato alla luce una ricerca della società di consulenza olandese Ecorys, finanziata e voluta dalla Commissione europea nel 2014, che evidenzia che non ci sono prove statistiche del fatto che i download illegali impattano negativamente sulle vendite dei contenuti. Nel dettaglio, come spiegato dalla stessa Reda: "I risultati dell'indagine non dimostrano un’evidenza statistica di eventuali spostamenti delle vendite a causa della pirateria online. Questo non vuol dire che la pirateria non ha effetto, ma soltanto che le analisi statistiche non riescono a dimostrare con assoluta affidabilità che ci possano essere delle correlazioni".
Lo studio, i cui risultati non sono mai stati resi pubblici, è stato realizzato in Germania, Regno Unito, Spagna, Francia, Svezia e Polonia ed è stato divulgato solo in questi giorni, dopo che l'europarlamentare ha fatto richiesta d’accesso agli atti. Secondo quanto riportato nella documentazione, 307 pagine dal titolo "Estimating displacement rates of copyrighted content in the EU", gli utenti che scaricano contenuti piratati sono disposti a pagare per ottenere il prodotto legale, ma dipende dal prezzo che viene considerato troppo alto per i film e proporzionato per libri, musica e videogiochi.
Per quanto riguarda il mercato del gaming, la pirateria online avrebbe addirittura un effetto positivo, questo perché spesso la diffusione illegale di un gioco spesso porta al suo acquisto: "L’effetto positivo dei download non autorizzati sulle vendite dei giochi può essere spiegato con il tentativo riuscito, da parte dell’industria, di convertire gli utenti illegali in utenti paganti. Ciò avviene, ad esempio, offrendo bonus extra per il gameplay o livelli aggiuntivi a chi compra il titolo". Come evidenziato dall’europarlamentare Julia Reda nel suo blog: "I dati di questo studio sono preziosi e dovrebbero essere disponibili a tutti, soprattutto perché è stata finanziata dalla commissione stessa".