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La polizia gli sequestra 57 milioni in Bitcoin, ma lui non rivela la password: i soldi sono bloccati

Il criminale finito nel mirino delle forze dell’ordine è un truffatore informatico colpevole di aver infettato i computer di persone inconsapevoli con un malware che ne sfruttava la potenza di calcolo per minare la criptovaluta. Il sistema gli ha fruttato 1.700 Bitcoin, protetti da una password insepugnabile.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Il sistema di protezione alla base di criptovalute come i Bitcoin a volte è fin troppo efficace: senza la password che dà accesso al portafogli digitale, il denaro è inaccessibile e a volte perso per sempre. L'ultimo caso eclatante riguarda un maxi sequestro da 50 milioni di euro subito da un criminale informatico tedesco ad opera della polizia locale: da una parte le forze dell'ordine hanno messo le mani sul denaro oggetto del provvedimento; dall'altra però non conoscono la parola d'ordine che serve a mobilitarlo, e il criminale in custodia non è intenzionato a rivelarla.

La vicenda ha luogo a Kempten e l'hanno raccontata alcune testate locali. Il criminale finito nel mirino delle forze dell'ordine è un truffatore informatico colpevole di aver infettato i computer di persone inconsapevoli con un malware che ne sfruttava la potenza di calcolo per minare nuovi Bitcoin. Il sistema ideato insomma è il medesimo che gli ha permesso di accumulare il tesoretto sul quale ha messo recentemente le mani la polizia: 1.700 Bitcoin, il cui valore nel corso degli ultimi mesi non ha fatto che crescere.

Se si pensa che appena un anno fa 1 Bitcoin valeva poco più di 6.000 euro mentre oggi ne vale oltre 33.000, diventa facilecapire quanto velocemente la somma ottenuta illegalmente dal criminale stia crescendo in valore giorno dopo giorno. Il tutto avviene mentre il criminale è dietro le sbarre: la polizia tedesca lo ha infatti arrestato da tempo, ma non è mai riuscita ad accedere al suo portafogli digitale. I tentativi di recuperare la password attraverso attacchi informatici non sono andati a buon fine e il criminale non ha rivelato la chiave di sua volontà.

Non è chiaro al momento se l'uomo si sia dimenticato la password o se stia semplicemente sperando di poter rimettere le mani sulla somma sottratta una volta scontati i due anni di carcere che lo attendono. Le autorità locali ovviamente contano di tenere l'account bloccato a tempo indeterminato, sperando di poter far confluire un giorno il denaro che contiene nelle casse dello Stato.

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