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La prima azione hacker della storia avvenne il 4 giugno 1903

L’inventore inglese Nevil Maskelyne si inserì esattamente 110 anni fa nella dimostrazione pubblica del telegrafo di Marconi. Quella la prima azione hacker della storia.
A cura di Bruno Mucciarelli
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Era l'anno 1903 e le prime avvisaglie dei futuri attacchi hacker erano già presenti. Esattamente 110 anni fa, il 4 Giugno, una parola di quattro lettere, ripetuta più e più volte: “ Rats”, venne udita nel pomeriggio del 4 giugno 1903 al teatro della Royal Institution di Londra e creò decisamente scalpore in quella che sarebbe dovuta essere la dimostrazione dell'efficacia del telegrafo senza fili realizzato da Guglielmo Marconi. Fu il primo vero attacco hacker che la storia ricordi.

Il fisico John Ambrose Fleming, assistente di Marconi, ignaro di tutto ed intento a sistemare l'apparato di ricezione del suo capo per la dimostrazione pubblica improvvisamente vide lo strumento che iniziò a ticchettare. Subito si sentì solo “rats” e in seguito fu ricevuta una filastrocca che accusava Marconi di voler “fregare il pubblico”. La dimostrazione in qualche modo era stata hackerata e il responsabile di quella diabolica azione si trattava di Nevil Maskelyne.

Nevil era un trentanovenne inventore e sedicente mago inglese. Proveniva da una famiglia di creativi del tempo. Addirittura il padre aveva inventato le serrature per le porte dei bagni pubblici a pagamento con tanto di moneta da inserire. Nevil si era interessato sin da piccolo alla tecnologia usando il codice Morse per alcune magie facendo credere che fosse in grado di leggere la mente. Le ambizioni di Maskelyne si scontrarono però con quelle reali di Marconi e per questo gli venne in mente di sbeffeggiare l'avversario disturbando la dimostrazione del funzionamento del suo telegrafo. Si posizionò nelle vicinanze del teatro dove sarebbe avvenuta la dimostrazione e riuscì ad umiliare l'italiano ponendo di fronte alle prime falle di sicurezza proprio come avviene odiernamente.

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