L'ultima console portatile di Sony, la PS Vita, ha ufficialmente concluso il suo ciclo vitale. Ad annunciarlo è la stessa azienda giapponese, che d'ora in poi non produrrà più quello che al momento è l'ultimo tentativo da parte di Sony di aggredire il mercato delle console portatili. Lanciata come erede della PSP, la PS Vita ha visto la luce nel 2011, non raggiungendo mai (nemmeno minimamente) la fama delle sue sorelle casalinghe. Così Sony ha man mano ridotto la produzione, fino alla decisione di terminare anche quella degli ultimi due modelli che fino ad oggi venivano ancora prodotti.
LA PS Vita è forse l'esempio più lampante dell'ascesa degli smartphone e del gioco mobile: la console era effettivamente interessante, sia in termini di hardware che di software, ma è approdata sul mercato in un momento in cui gli smartphone hanno cominciato ad offrire un divertimento portatile simile e sempre disponibile nelle tasche degli utenti. Il risultato sono state vendite estremamente sottotono, con un totale di PS Vita vendute in tutto il mondo pari a 16,1 milioni di unità. Pochissimo per una console, soprattutto se confrontato con il successo della PSP e della concorrente Nintendo Switch. Ma anche con il suo diretto concorrente, il Nintendo 3DS che negli anni ha venduto 74,84 milioni di unità.
Oltre all'ascesa degli smartphone, PS Vita ha sofferto molto dello scarso interesse da parte degli sviluppatori più grandi, che passato il momento di entusiasmo iniziale hanno smesso di produrre titoli tripla A per la console portatile di Sony. Così PS Vita è diventata una piattaforma quasi esclusivamente dedicata ai titoli indie, che però non avevano ancora fatto breccia nella fascia mainstream di pubblico. Da qui le scarse vendite del dispositivo e l'annuncio di Sony di voler interrompere la sua produzione nel 2019. Ma non solo, perché l'azienda giapponese ha anche annunciato di non essere al momento interessata alla produzione di una nuova console portatile.