La streamer Amouranth è stata bannata da Twitch, Instagram e TikTok
Si fa chiamare Amouranth ed è la streamer donna più seguita nel terzo trimestre del 2021. Ieri, 11 ottobre, è stata riammessa su Twitch dopo essere stata bannata tre giorni prima. Oltre alla piattaforma di live-streaming, l'8 ottobre anche TikTok e Instagram hanno adottato la stessa azione punitiva nei confronti di Kaitlyn Siragusa (il suo vero nome), ma, al contrario di Twitch, ancora non hanno cambiato idea. "Se riuscite a capire qualcosa, fatemelo sapere", ha scritto la star sul suo profilo Twitter rivolgendosi ai follower, con la speranza che almeno loro possano spiegare i motivi della scelta del sito web di Amazon.
I precedenti ban
"Essere ‘depiattaformati' ovunque è un sensazione strana". Nonostante lo stupore espresso da Amouranth su Twitter e legato al fuoco incrociato delle tre piattaforme, non è la prima volta che cade vittima di un simile provvedimento: su Twitch è la quinta volta che riceve un ban dal 2019. In tutto ciò, appare bizzarra la scelta del sito web che, dopo aver demonetizzato il suo canale, ha fatto sì che la streamer rimanesse una partner della piattaforma.
La situazione di Amouranth non sembra sia delle migliori, ma dal modo in cui la sta affrontando pare abbia la certezza che la situazione si risolverà presto: "Ho così tanta energia e pochi posti dove metterla ora. Mi allenerò e realizzerò video su YouTube per tutto il fine settimana, immagino. Presto un nuovo video che parla di tutto questo sul mio canale YT principale. Finanziariamente sto bene", ha dichiarato con un tweet. Una sicurezza motivata dalle 12 milioni di visualizzazioni accumulate da luglio a settembre su Twitch e dal guadagno netto di 1,3 milioni di dollari, ottenuto tramite altre piattaforme come OnlyFans e e Fansly.
L'alternativa degli NSFW
A conti fatti, la streamer con maggior seguito su Twitch sta mostrando un atteggiamento di indifferenza di fronte alla triplice punizione. Anzi, in un altro messaggio su Twitter Amouranth ha mostrato interesse all'idea di aprire un fondo di venture capital che investa sulle attività NSFW (non safe for work). Si tratta appunto di un acronimo utile a indicare URL o collegamenti a materiale sessualmente esplicito, volgare o potenzialmente offensivo. Uno spazio grigio del mercato in cui confluiscono tutte le pratiche vietate su altri siti.