L’accusa contro Facebook: “Annunci di lavoro solo per uomini”
L'American Civil Liberties Union, ACLU, ha denunciato Facebook per aver reso pubblici annunci di lavoro discriminatori, ossia annunci rivolti a soli uomini. Una modalità che va contro il Civil Rights Act, il codice del lavoro americano. L'ACLU sostiene che Facebook abbia permesso a 10 dipendenti, tra cui uno sviluppatore di software e uno del dipartimento di polizia, di pubblicare annunci di lavoro che escludevano le donne e che il social network dovrebbe essere ritenuto responsabile degli strumenti che permettono di offrire questo tipo di annunci. Lo strumento a cui fa riferimento l'ACLU è Facebook Jobs, lanciato nel 2016 negli Usa e in Canada e dal febbraio di quest'anno disponibile in oltre 40 paesi, Italia compresa.
Facebook si trova ad affrontare la grave accusa di discriminazione di genere per quanto riguarda gli annunci di lavoro, accusa formulata con una formale denuncia dall'American Civil Liberties Union, ACLU, alla United States Equal Employment Opportunity Commission. Il fatto contestato è che 10 dipendenti di Menlo Park avrebbero pubblicato annunci discriminatori, rivolti esclusivamente ad uomini, in chiara violazione del Civil Rights Act. La denuncia è stata presentata per conto di tre donne che dicono di essere state discriminate, ma ACLU spera di coprire "milioni" di donne che sono state escluse dal visualizzare annunci di lavoro pubblicati da Facebook.
Gli annunci in questione riguardavano per lo più il mondo della sicurezza aziendale. Lo strumento utilizzato per la pubblicazione degli annunci in questione è il nuovo strumento Facebook Jobs. L'obiettivo ora è di accertare se Facebook consenta e/o incoraggi gli inserzionisti a pagamento a discriminare per razza, etnia, età o genere. "Non c'è posto per la discriminazione in Facebook, è severamente vietato nelle nostre policy e, nell'ultimo anno, abbiamo rafforzato i nostri sistemi per proteggerli ulteriormente da abusi. Stiamo esaminando il reclamo, vogliamo difendere le nostre pratiche" ha dichiarato un portavoce di Facebook a commento della denuncia.
Quello che sostiene ACLU è che in realtà la piattaforma digitale non sarebbe responsabile della pubblicazione di annunci discriminatori come questi, ma, nel caso specifico di Facebook, la colpa è quella di aver realizzato uno strumento che permette tale discriminazione di genere e di età.