"In arrivo. Apple pop-up shop. Dal 16 al 18 agosto". Così si legge sull'insegna che campeggia su quello che sembrava essere destinato a diventare un misterioso temporary shop della mela. E in effetti così è stato, solo che la mela in questione era quella vera e non quella tecnologica. Eppure qualcuno a New York, dove nelle ultime settimane è apparso il misterioso negozio, ha cominciato a sognare grandi rivelazioni da parte dell'azienda tech, facendo diventare virali le immagini dell'ingresso, al tempo ancora chiuso, del negozio. Che, ovviamente, ha giocato proprio su questa confusione per far parlare di sé.
D'altronde tutto indicava che a New York stesse per apparire un negozio Apple, a partire dal font utilizzato: un san-serif molto simile se non identico a quello usato dall'azienda di Cupertino. Fino all'utilizzo di un semplice "Apple pop-up store", che lasciava intendere l'apertura di un negozio dedicato al colosso tecnologico, magari legato a qualche elemento a tiratura limitata come gadget, collaborazioni con marchi di abbigliamento o nuovi prodotti. La verità, però, è emersa oggi con l'effettiva apertura del negozio. Che è sì un negozio della mela, ma del frutto.
A quanto pare lo store è solo una promozione della Stemilt Growers, un'azienda di coltivazione di mele che ha optato per l'apertura a New York di un negozio temporaneo per mostrare tutte le varietà del frutto disponibili nel suo catalogo e coltivate direttamente nello stato americano. L'azienda ha persino pensato ad un claim molto simile a quelli di Apple e affisso all'ingresso un logo rosso identico a quello dell'azienda di Cupertino, ma senza morso sulla mela. Insomma, gli appassionati di tecnologia faranno bene a non mettersi in coda davanti al negozio temporaneo. A meno che non abbiano voglia di mangiare un sano frutto.