Le Assise di Confindustria finiscono su Twitter
Le Assise di Bergamo di Confindustria, che di norma sono esclusivamente aperte alle personalità espressamente invitate ed in esse in nessun modo alcun giornalista è ammesso, finiscono in diretta sul web. Infatti, un “uccellino” anonimo canta, o meglio lascia cinguettii sul più famoso sito di microblogging, Twitter.
“limprenditore” come si firma, racconta e commenta il meeting dal titolo "Le imprese che vogliamo: il compito di Confindustria". Questo anonimo imprenditore inizia subito ad essere polemico e tagliente: “La maggior parte degli interventi confusi e noiosi. Meglio che non ci siano giornalisti a sentire questa roba. Proposte poche.” e “chi vogliamo rappresentare? Non possiamo essere Confitutto”.
Poi aggiungere “La sessione è stata aperta da contributi video di Scianna, Avallone e Murgia". Ma oltre a questo, gli unici tweets più seri che abbia lasciato ai suoi 445 followers riguardano l’ordine del giorno dell’incontro. A tal proposito scrive: "Centralità del contratto nazionale, certezza dei contratti quando firmati. Regole certe per la rappresentanza", ed ancora "No a validità legale titolo di studio. Piano nazionale per le lingue. Scuola lontana dal capire la cultura del mercato. Quote giovani in imprese. Basta aiuti a pioggia al Sud. Aiuti alle assunzioni sono elettoralistici, meglio crediti imposta su investimenti.” Ma si dibatte anche sul fisco e sulla “lotta all’evasione”, e non manca uno sguardo al futuro: "Impresa che verrà, ambiente e attenzione ai costi energia”.
I suoi tweets sono ironici (“Parisi dice che ha avuto difficoltà con telefonino”, riferendosi a Stefano Parisi di Fastweb), pungenti (riferendosi all’amministratore delegato di Trenitalia: “Parla Moretti di nota azienda che vive di mercato nel mercato: Fs. Ahahahah parla di infrastrutture (strano eh)”), feroci (“Abete legge il discorso di inizio delle Assise 1992. Sono attuali, nulla è cambiato”).
Ma ben conscio di aver fatto notizia, si rivolge ai giornalisti: