Le autorità per l’ aviazione smentiscono: non è possibile dirottare un aereo con lo smartphone
Non basta un' app per dirottare un aereo. Aveva fatto scalpore la notizia diffusa circa una settimana fa secondo cui attraverso una semplice app dedicata a dispositivi portatili come smartphone e tablet sarebbe stata in grado di dirottare un aereo in navigazione con tutti i gli eventuali drammatici risvolti. L' ipotesi era emersa a seguito di una dimostrazione pratica effettuata su di un simulatore di volo da parte da parte dell' esperto di sicurezza informatica ed ex pilota Hugo Teso durante l' ultima edizione del Hack in the Box di Amsterdam. Già a seguito della dimostrazione, però, erano state diverse le accuse rivolte nei confronti dell' informatico, soprattutto da parte delle autorità per l' aviazione di Stati Uniti ed Europa, note anche rispettivamente come US Federal Aviation Administration (FAA) e European Aviation Safety Administration (EASA).
A seguito di una serie di doverose indagini annunciate già all' indomani della dimostrazione di Teso, sia l' FAA che l' EASA all' unanimità hanno definito irrealizzabile l' ipotesi avanzata dall' informatico per la navigazione aerea, specificando la differenza tra i livelli di sicurezza presenti sugli aerei di linea rispetto a quelli dei simulatori ACARS (utilizzati per mostrare le ipotetiche vulnerabilità all' evento olandese).
E' il sito Forbes ha riportare in un recente articolo le dichiarazioni ufficiali dei portavoce delle rispettive autorità per l' aviazione. Secondo l' EASA, ad esempio, i software installati all' interno degli impianti di navigazione degli aeromobili sarebbero il frutto di una esperienza trentennale che non avrebbe nulla a che vedere con i sistemi di simulazione. Segue la stessa scia il commento di Rockwell Collins, il produttore del sistema ACARS violato durante la dimostrazione, secondo cui quello di Teso sarebbe un mero esperimento di laboratorio che non troverebbe continuità nella realtà.
Insomma, a quanto pare, dunque, l' intervento di Teso sembrerebbe aver avuto un richiamo mediatico superiore alla sua reale portata, ma certamente può essere considerato come un prezioso spunto destinato alle autorità per garantire una maggiore sicurezza durante la navigazione aerea.