Le nuove regole di WhatsApp sono arrivate in Italia: dovrai accettarle per continuare a usare l’app
Le prime anticipazioni risalgono all'inizio di dicembre, ma ormai la novità inizia ad arrivare sotto gli occhi di tutti gli utenti anche in Italia: la piattaforma di messaggistica WhatsApp sta operando dei cambiamenti al suo regolamento interno, e in particolar modo a come gestirà i dati degli utenti sui server del gruppo Facebook. I nuovi termini di utilizzo del servizio entreranno in vigore a partire dall'8 di febbraio e andranno accettati entro quella data per continuare a utilizzare l'app. Gli sviluppatori hanno però iniziato già da queste ore a diffondere sugli smartphone un messaggio che invita gli utenti ad aderire in anticipo.
I dati WhatsApp condivisi con Facebook
Nella notifica che sta apparendo sugli smartphone dei milioni di utenti WhatsApp in Italia (ma il messaggio è in via di diffusione in tutto il mondo) si fa riferimento al fatto che le aziende potranno "utilizzare i servizi disponibili su Facebook per conservare e gestire" le chat con gli utenti che le ragguingono su WhatsApp. Tra i cambiamenti più significativi dei nuovi termini di servizio c'è proprio il fatto che, da febbraio, le conversazioni avvenute su WhatsApp con i profili di aziende o altri esercizi commerciali potranno essere gestite da questi profili anche dall'interno di Facebook, con conseguenze sull'esperienza d'uso del social network.
La messa in comune delle due banche dati comporta infatti dei vantaggi per i commercianti che WhatsApp indica in un documento separato, dedicato a questi ultimi, nel quale si legge che "Alcune attività potranno scegliere la società madre, Facebook, per archiviare i messaggi e rispondere ai clienti in modo sicuro". Agli utenti viene precisato invece che "Facebook non userà automaticamente i tuoi messaggi per influenzare le inserzioni che vedi, ma le attività potranno utilizzare le chat ricevute a scopi di marketing, che potrebbero includere la pubblicità su Facebook". Grandi brand e piccoli negozi, se contattati su WhatsApp, potranno insomma usare le conversazioni intrattenute come elemento utile a decidere di mostrare inserzioni su Facebook.
Consenso obbligato
Non è la prima volta che WhatsApp introduce novità che la rendono più vicina all'infrastruttura del gruppo Facebook e intensificano lo scambio di dati tra le due app, e come per ogni aggiornamento dei termini del servizio, il consenso degli utenti è obbligatorio. A differenza di quanto avveniva anni fa però WhatsApp non è più una semplice alternativa per la messaggistica istantanea, ma è diventata un'app fondamentale utilizzata da chiunque.
Rinunciare a WhatsApp equivale a rimanere tagliati fuori da comunicazioni con amici, colleghi, parenti e conoscenti — motivo per cui la libera scelta di non accettare i nuovi termini di servizio non è poi così libera. D'altro canto WhatsApp si sta trasformando in un prodotto simile a Facebook, nel quale gli utenti pagano la propria permanenza con i loro dati personali; non è un caso insomma che il processo di fusione tra le due piattaforme stia preoccupando le autorità antitrust di mezzo mondo.