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Le petizioni cinesi diventano online e fanno cadere i server

Le tipiche petizioni cinesi debuttano ufficialmente sul web attraverso un sito internet dedicato, ma dopo poche ore i server non hanno retto l’ intenso traffico dati.
A cura di Daniele Cretella
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Le petizioni cinesi debuttano sul web. Era soltanto questione di tempo e finalmente una delle più antiche tradizioni della Cina imperiale ha fatto la sua comparsa in rete. Si tratta delle c.d. petizioni, ossia una sorta di segnalazioni da parte dei cittadini delle province cinesi indirizzate al Governo centrale volte a segnalare abusi e persecuzioni attuate a livello territoriale. Se fino ad oggi le tradizione delle petizioni è rimasta in vita grazie alla presenza dell' ufficio dello State Bureau of Letters and Calls nella città di Pechinoda poche ore il servizio è stato esteso a tutta la rete attraverso l' istituzione di un sito internet preposto a tale scopo.

Sono bastate appena 2 ore dall' inaugurazione, però, per far cadere i server e rendere inaccessibile l' indirizzo agli utenti cinesi. Sarebbero stati, infatti, circa 46 milioni gli utenti cinesi ad aver interagito con il nuovo portale a poche ore dalla sua apertura ufficiale; un numero impressionante che avrebbe finito per rendere impossibile l' accesso al sito per molte ore prima di tornare alla normalità soltanto nel corso delle ultime ore. Nonostante l' imponente successo delle nuove petizioni online, sono, però, già numerose le critiche da parte dei cittadini cinesi che, piuttosto che avere metodi più moderni per la condivisione dei propri disagi, preferirebbero di gran lunga l' introduzione di un sistema legale capace di garantire la tutela dei propri diritti.

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