Le videochiamate di Zoom arrivano sugli smart display di Google, Amazon e Facebook
Presto per effettuare una videochiamata su Zoom non serviranno necessariamente un telefono ne un computer. Il servizio diventato immensamente popolare per via del lockdown imposto per il contenimento del coronavirus ha infatti stretto un accordo con Google, Amazon e Facebook per portare la sua piattaforma a bordo dei display intelligenti dei tre colossi della Silicon Valley, ovvero i prodotti della linea Google Nest Hub e Amazon Echo Show, più il Facebook Portal del gruppo di Mark Zuckerberg.
L'accordo non era scontato
La mossa può sembrare naturale agli utenti che hanno già utilizzato Zoom in passato e conoscono il funzionamento degli smart display. Questi dispositivi in effetti costantemente accesi e riposti su mobili o tavoli, pronti per ricevere gli input vocali dei proprietari, mostrare informazioni ed effettuare chiamate: un'app così apprezzata negli ultimi mesi sembra apparentemente un'aggiunta perfetta.
Eppure l'accordo non era scontato: se infatti da una parte Amazon non dispone di app per le videochiamate, d'altro canto Facebook e Google utilizzano già sui loro gadget le app di Messenger e Meet. Nonostante questo le aziende di Menlo Park e Mountain View hanno deciso di fare posto nei loro dispositivi anche a Zoom, probabilmente sull'onda dell'apprezzamento che gli utenti di tutto il mondo hanno mostrato per l'app: escluderla lasciandola soltanto sui gadget avversari avrebbe potuto rivelarsi un boomerang.
I dispositivi compatibili
Il primo gadget a ospitare le videochiamate di Zoom è quello meno diffuso in Italia, ovvero Facebook Portal. Sul dispositivo del gruppo Facebook il servizio debutterà a settembre, mentre per averlo a disposizione sugli smart display di Amazon e Google occorrerà attendere qualche settimana in più. Google Nest Hub e Amazon Echo Show 8 (che farà da apripista per i display intelligenti di Amazon) offriranno però l'attivazione delle chiamate attraverso comandi vocali e l'integrazione delle riunioni virtuali con il calendario, per trasformarsi in veri e propri strumenti di smart working.