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L’Europa vuole un caricabatterie unico per tutti i dispositivi elettronici

Per l’Unione Europea la situazione non è migliorata abbastanza negli ultimi anni. Gli alimentatori e i caricabatterie di smartphone, tablet, lettori di ebook e altri apparecchi elettronici producono rifiuti per 51000 tonnellate ogni anno, ma la soluzione ideata potrebbe dare vita a nuovi problemi.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Chi ha acquistato apparecchi elettronici prima degli anni 2000 sa bene che fino a quegli anni trovare un gadget capace di caricarsi con il caricabatterie di un altro prodotto era pressoché impossibile. La vita degli alimentatori terminava insieme a quella dei dispositivi ai quali erano abbinati, ed entrambi finivano in discarica contribuendo all'inquinamento. Oggi le cose vanno decisamente meglio grazie all'adozione degli standard USB per la ricarica di molti dispositivi, ma per l'Unione Europea la situazione attuale va migliorata ulteriormente: nei prossimi giorni i legislatori discuteranno infatti dell'opportunità di obbligare o meno i produttori ad impiegare un unico connettore standard per la ricarica dei loro dispositivi, senza alcun tipo di eccezione.

Nonostante la situazione rispetto ai decenni scorsi sia migliorata, ad oggi i prodotti tecnologici in circolazione vengono alimentati o ricaricati attraverso tre differenti tipologie di connettore: le vecchie prese micro USB, le più recenti USB di tipo C e le porte Lightning esclusive dei dispositivi Apple. Uniformare la produzione di questi accessori potrebbe diminuire il loro impatto nelle discariche, che secondo le stime fornite dall'UE è di 51000 tonnellate ogni anno, anche se una soluzione simile rischierebbe di creare altri due problemi.

Il primo lo ha sottolineato Apple, che pur avendo interessi da difendere in questo senso ha centrato un punto valido: costringere il gruppo ad abbandonare improvvisamente le porte Lightning forzerebbe gli utenti a sbarazzarsi di tutti gli accessori già acquistati e compatibili con solo con quella interfaccia, oppure a comprare degli adattatori – in ogni caso contribuendo all'inquinamento elettronico. Il secondo è relativo ai sistemi di ricarica proprietari adottati da molti produttori nel campo degli smartphone: tecnicamente questi accessori rispettano già i desideri dell'UE, ma incorporano tecnologie differenti tra loro che, se utilizzate con smartphone di marca diversa, li ricaricano più lentamente del normale; obbligando questi produttori a fare qualcosa che già stanno facendo, gli utenti continuerebbero dunque a sbarazzarsi dei caricatori vecchi per prediligere quelli abbinati ai gadget più recenti.

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