10 milioni, è questo il peso di LinkedIn in Italia, dove il social network può contare sul terzo bacino più grande d'Europa di talenti nel campo della tecnologia. A rivelare questi dati è la stessa azienda attraverso lo studio Talent Buzz, focalizzato sull'analizzare l'evoluzione del mercato del lavoro a livello internazionale sfruttando proprio i movimenti all'interno del social network lavorativo. Un dato, quello relativo all'ambito tech, che stupisce perché ci pone davanti a paesi come Spagna e Olanda e appena alle spalle di Inghilterra e Francia, rispettivamente in prima e seconda posizione.
Sempre dall'analisi di LinkedIn si scopre quindi che i settori che più hanno giovato dell'ingresso di talenti specializzati sono la Tecnologia (+1.45%), la sanità (+1%) e il settore manifatturiero (+0.9%). Riguardo il settore tecnologico, il social network sottolinea un incremento particolare nei ruoli di product management (+6.7%), imprenditori di settore (+6.3%) ed esperti di Maketing (+4.7%). A registrare una diminuzione del numero di professionisti nel corso del 2016 sono invece i settori governativo, dell’educazione e del non-profit, mentre nel singolo settore tech si perdono esperti in Media & Comunicazione (-3.1%) e in Art & Design (-4%).
"Le nuove professioni legate al mondo della tecnologia si stanno sviluppando in tutti i settori" ha spiegato Marcello Albergoni, Head of Italy di LinkedIn. "Il comparto dell’istruzione e della formazione professionale italiana, per seguire questo trend e permettere alla propria offerta di evolversi, deve adattarsi velocemente alle reali esigenze delle nuove generazioni e dei tempi che cambiano, tenendo sempre in considerazione gli sviluppo di uno scenario incerto che, sicuramente, potrebbe essere ulteriormente condizionato dalle conseguenze che si avranno dopo l’effettiva entrata in vigore della Brexit". L'Italia, infatti, potrebbe beneficiare della decisione referendaria del popolo inglese, cogliendo l'occasione per accaparrarsi nuovi talenti inglesi negli anni a venire.