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LinkedIn sbarca in Cina, il vento della crescita soffia ad Est

LinkedIn ha annunciato il prossimo sbarco in Cina, infatti è ormai prossimo il lancio del nuovo sito in lingua cinese che consentirà al social business network di raggiungere altri 140 milioni di professionisti cinesi. Ad oggi gli utenti registrati su LinkedIn sono 277 milioni.
A cura di Francesco Russo
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LinkedIn, il più grande social business network della rete, ha annunciato che lancerà una versione del sito in cinese, "Simplified China 领英". Questa operazione consentirà alla società fondata da Reid Hoffman, nata nel 2013 e oggi quotata anche a Wall Street. Oggi LinkedIn conta complessivamente 277 milioni di utenti e con questa operazione di sbarco in Cina l'obiettivo è quello di raggiungere altri 140 milioni di professionisti cinesi che potrebbero utilizzare il social business network. LinkedIn gioca la carta della crescita e decide di giocarsela lì dove la crescita, da questo punto di vista, sta soffiando, cioè ad Est.

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L'operazione Cina per LinkedIn è cominciata ad inizio di questo anno con la nomina di Derek Shen alla guida di LinkedIn China che sta provvedendo a reclutare personale per la nascente sede che si prevede sarà la più grande mai aperta da LinkedIn. Al momento la sede più grande è in Europa. L'operazione è possibile grazie alla joint venture con Sequoia Capital China e China Broadband Capital che prevede il contributo di 5 milioni di dollari da parte dei due partners e una quota del 7% di azioni privilegiate. L'accordo prevede anche un'opzione che consiste nella possibilità di pagare altri 20 milioni di dollari per arrivare a raggiungere il 21% delle azioni.

Ovviamente questa operazione ha un forte carattere strategico su cui LinkedIn vuole giocarsi un'importante carta per crescere ancora. La Cina ad oggi è il secondo paese al mondo, dietro solo agli Usa, che vanta il più alto livello di PIL, di conseguenza è un'economia in forte crescita che potrebbe consentire a LinkedIn di fare un ulteriore passo importante. Ma questa è una scelta tanto promettente quanto, almeno in parte, rischiosa, nel senso che il paese in questione è la Cina, nota per il suo approccio da "censore" verso il web. Un rischio che potrebbe trasformarsi in uno straordinario freno alla crescita che vuole ottenere LinkedIn.

E di questo aspetto ne è cosciente anche Jeff Weiner, CEO di LinkedIn, che in una recente intervista ha dichiarato:

"Il governo cinese potrebbe, in alcuni casi, chiederci di intervenire su alcuni contenuti, ma noi cercheremo di rispondere restando fedeli alla nostra cultura e ai nostri valori. Anche se c'è da considerare l'obiettivo in comune, ossia la crescita globale dal nostro punto di vista, e la crescita locale dal loro punto di vista".

E sul blog ufficiale di LinkedIn, Weiner ha anche aggiunto:

LinkedIn sostiene con forza la libertà di espressione e fondamentalmente contraria alla censura del governo. Allo stesso tempo, crediamo anche che l'assenza di LinkedIn in Cina potrebbe negare ai professionisti cinesi un mezzo per poter entrare in contatto con gli altri sulla nostra piattaforma globale, limitando così la capacità dei singoli cittadini cinesi a perseguire e realizzare le opportunità economiche, i sogni e diritti, importanti loro".

Volendo essere concreti, di fronte a queste parole si fa un po' di difficoltà specie quando il paese di cui si sta parlando non sono gli Stai Uniti, ma la Cina. Di conseguenza, il tutto è reso più complicato dal loro approccio verso il web, con un carattere di censura molto forte e con l'intenzione di considerarlo solo con un mero strumento di controllo e di raccolta di dati personali. A questo proposito ne sanno qualcosa Google, che tentò nel 2010 lo sbarco in Cina con il conseguente blocco da parte del governo cinese, e poi ne sanno qualcosa anche Facebook e Twitter, da sempre contrari all'uso che fa il governo cinese dei dati degli utenti. A questo punto non ci resta che vedere quale sorte otterrà LinkedIn.

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