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Lo studio USA: quattro settimane di astinenza da Facebook e torna la serenità

Una ricerca di Stanford University e New York University rivela che i soggetti privati di Facebook per uno o due mesi si dimostrano progressivamente più soddisfatti della propria vita, ma anche meno informati e polarizzati nelle proprie opinioni. E finito l’esperimento, restano meno propensi a passare tempo sul social.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Bastano quattro settimane di astinenza e gli effetti benefici si notano a vista d'occhio. No, non si parla di alcool né di nicotina, ma di Facebook: una sorta di dipendenza digitale che, secondo alcuni ricercatori della Stanford University e della New York University, se spezzata rende più sereni e meno propensi a tornare a frequentare la piattaforma, anche dopo aver interrotto il periodo di interruzione.

Lo studio pubblicato in questi giorni ha preso in analisi il comportamento di 2850 soggetti negli Stati Uniti, eliminando i minori ma anche gli utenti troppo o troppo poco coinvolti nell'uso della piattaforma. Tutti i partecipanti ammessi erano maggiorenni e hanno dichiarato di passare sul sito mediamente più di 15 minuti ma meno di 10 ore. A ciascuno di loro sono stati inviati più messaggi giornalieri per verificare come stessero affrontando il periodo di astinenza e i risultati sono stati in qualche modo sorprendenti.

Innanzitutto i soggetti non hanno sentito il bisogno di compensare la carenza di tempo spesa su Facebook con un sovrautilizzo degli altri social, ma hanno preferito scollegarsi dal web passando più tempo con famiglia e amici, oppure ricorrendo al vecchio intrattenimento televisivo. Il dato più incoraggiante per i sostenitori della digital detox è rappresentato però dal fatto che gli intervistati hanno dichiarato di essersi sentiti più felici e soddisfatti, e allo stesso tempo meno depressi e ansiosi.

Resta da valutare un'altra tendenza emersa dallo studio: messi alla prova su argomenti di politica e cronaca, i partecipanti si sono dimostrati sia meno informati, che meno polarizzati nelle proprie opinioni — una conseguenza del fatto che in molti ormai utilizzano Facebook per informarsi su ciò che li circonda. Da una parte in effetti la disponibilità al dialogo e a cambiare idea su temi divisivi non può che essere vista positivamente; d'altro canto però, passare da un'informazione polarizzante (come quella alla quale si viene sottoposti all'interno di Facebook) all'ignorare i fatti del giorno può non essere visto come una vittoria.

L'impatto dei social network sulla percezione delle notizie resterà un argomento oggetto di studi ancora per anni. Nel frattempo i soggetti dello studio hanno già scoperto qualcosa di prezioso, ovvero che al termine dell'esperimento tornare sul social network non era più una priorità così pressante: in media, rispetto agli appartenenti al gruppo di controllo, hanno registrato una diminuzione del 23% nell'utilizzo dell'app per smartphone.

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