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Londra, i piccioni controllano la qualità dell’aria (e twittano)

Proprio quelli che molti definiscono “topi con le ali” potrebbero diventare i nostri migliori alleati nella costante lotta contro l’inquinamento. A partire da questa settimana, infatti, il monitoraggio dell’aria di Londra sarà svolto da una mezza dozzina di piccioni viaggiatori dotati di un sensore per l’inquinamento e un segnalatore GPS.
A cura di Marco Paretti
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Se non puoi sconfiggerli, unisciti a loro. Presenti in molte grandi metropoli del mondo, i piccioni sono sempre stati al centro di molti dibattiti sulla salute pubblica e sulla protezione dei monumenti. Insomma, di certo non sono mai stati ben visti dai cittadini. Eppure proprio quelli che molti definiscono "topi con le ali" potrebbero diventare i nostri migliori alleati nella costante lotta contro l'inquinamento. A dirlo è proprio una delle metropoli più inquinate del mondo, Londra, da tempo caratterizzata da livelli di inquinamento ben oltre i limiti massimi che ogni anno vengono accusati di provocare migliaia di morti.

A partire da questa settimana, il monitoraggio dell'aria sarà svolto da una mezza dozzina di piccioni viaggiatori dotati di un sensore per l'inquinamento e un segnalatore GPS che consentirà ai responsabili di tracciarne la posizione. I volatili avranno quindi la possibilità di analizzare i livelli di diossido di azoto e ozono presenti nei cieli di Londra e fornire una rilevazione in tempo reale a chiunque la richieda. Come? Tramite un tweet inviato all'account @PigeonAir nel quale va specificata l'area interessata; il piccione penserà a "twittare" la risposta indicando i livelli di inquinamento (generalmente alti).

L'iniziativa punta a sensibilizzare la cittadinanza sull'importante tema dell'inquinamento: ogni cinguettio di risposta non riporta solo i livelli di smog, ma anche un'immagine casuale che indica i rischi dovuti all'esposizione prolungata ad un inquinamento così diffuso. "Per la prima volta animali in libertà sono stati rilasciati in una città con l'obiettivo di monitorare l'aria sopra le nostre teste" ha spiegato Gary Fuller, esperto del King's College di Londra. Ora gli organizzatori cercano anche 100 volontari umani (soprattutto ciclisti e corridori) che si impegnino a trasportare un sensore per le strade della città.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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