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Londra ritira la licenza a Uber, nuovo scontro sull’innovazione del vecchio continente

Un nuovo duro colpo a Uber arriva da Londra, dove la Transport for London, l’agenzia dei trasporti di Londra, ha deciso di non rinnovare la licenza al servizio di trasporto automobilistico. L’agenzia dei trasporti sostiene che Uber non possegga gli “standard di sicurezza necessari”. Intanto con il nuovo sistema sul rinnovo delle licenze Uber avrebbe dovuto pagare 2,9 milioni di sterline.
A cura di Francesco Russo
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Un nuovo duro colpo a Uber arriva da Londra, dove la Transport for London, l'agenzia dei trasporti di Londra, ha deciso di non rinnovare la licenza al servizio di trasporto automobilistico. Il divieto di far circolare auto che fanno parte del circuito Uber scatterà a partire dalla fine di questo mese. L'agenzia dei trasporti, TfL, sostiene che Uber non possegga gli "standard di sicurezza necessari" e, ovviamente, la reazione dell'azienda di San Francisco, che da poco ha nominato Dara Khosrowshahi come suo nuovo CEO, non si è fatta attendere: "Londra chiude alle aziende innovative".

Uber si appresta a vivere un nuovo capitolo poco felice nel vecchio continente, dopo quelli dei mesi precedenti in Francia e Germania. Una nuova sfida si gioca nella City, nella città europea più all'avanguardia in fatto di innovazione e tecnologia. L'agenzia dei trasporti di Londra, la Transport for London, ha deciso di ritirare la licenza a Uber a partire dalla fine di questo mese perchè, così come ha motivato la TfL, la società di San Francisco "non possiede i requisiti necessari per presentarsi come operatore privato". Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco della City, Sadiq Khan, il quale ha dichiarato che "tutte le compagnie operanti a Londra devono rispettare le regole e rispondere ai più alti standard, in particolare per quanto riguarda la sicurezza dei clienti" anche nella situazione in cui si offre un "servizio innovativo".

Per la verità l'esito non arriva a sorpresa. La TfL aveva già prorogato la licenza di Uber, in scadenza a maggio scorso, per altri quattro mesi, quindi per la fine del mese di settembre. Nel mentre, un gruppo di parlamentari del Regno Unito aveva scritto, nei giorni scorsi, proprio alla Transport for London sostenendo che Uber sia "un operatore inadatto e improprio", accusandolo di essere un operatore che non fa abbastanza per la sicurezza dei suoi utenti.

Stando così le cose, Uber può fare ricorso entro i prossimi 21 giorni e nel frattempo potrà continuare ad offrire il suo servizio. Nella capitale britannica Uber impiega circa 40 mila autisti che servono 3,5 milioni di clienti.

Qualche giorno fa la Transport for London aveva annunciato una revisione del sistema dei trasporti con una aumento delle tasse. Nel caso di Uber si sarebbe trattato di aumento davvero esponenziale. Se prima l'azienda di San Francisco pagava 2.826 sterline per una licenza di cinque anni, con il nuovo sistema la licenza sarebbe lievitata fino a 2,9 milioni di sterline. Davvero la TfL sarebbe pronta a perdere un operatore come Uber?

A questo punto bisognerà vedere cosa succederà nelle prossime tre settimane e quale sarà l'esito del ricorso.

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