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Opinioni

Look at Me, l’applicazione di Samsung per combattere l’autismo

Un’applicazione per aiutare i bambini autistici a comunicare con gli altri. È l’obiettivo di Look at Me, app pubblicata da Samsung su Play Store e sviluppata da medici e studiosi del disturbo neuro-sichiatrico.
A cura di Marco Paretti
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Look at Me Samsung autismo

Si può combattere l'autismo con un'applicazione? Forse sì, o almeno è quanto sostenuto da Samsung con la sua app Look at Me. Negli ultimi anni molte aziende si sono impegnate nello sviluppo di tecnologie (e applicazioni) in grado di aiutare i bambini a sviluppare capacità comunicative e sociali.
Molti di questi sforzi si sono rivolti verso i bambini autistici, i quali possono beneficiare di queste tecnologie per ridurre l'impatto del disturbo neuro-psichiatrico sulla loro vita. L'ultima protagonista di questo settore è Samsung, la quale ha appena lanciato Look at Me, un'applicazione per Android che aiuta i bambini a mantenere il contatto visivo con gli altri.

Look at Me, disponibile su Play Store, è stata sviluppata da medici e professori del Seoul National University Bundag Hospital e del dipartimento di psicologia della Yonsei University. L'applicazione utilizza foto, sistemi di riconoscimento facciale e diversi giochi per aiutare i bambini a comprendere le emozioni e comunicare con le persone.
Il team responsabile di Look at Me ha condotto uno studio su venti bambini per otto settimane, concludendo che il 60% dei giovani testati ha mostrato miglioramenti sotto l'aspetto del contatto visivo.

Il lancio dell'applicazione avviene poche settimane dopo l'annuncio del progetto MSSNG da parte di Google e il gruppo Autism Speaks. Si tratta di un'operazione nata per creare il database di genomi legati all'autismo più grande al mondo, il quale sarà ospitato sui server di Google Cloud e reso disponibile per tutti i ricercatori.
Sebbene si tratti anche di iniziative che spostano la discussione sulle aziende, esse sono anche molto importanti per la ricerca sull'autismo, un disturbo da sempre poco compreso nonostante l'aumento delle diagnosi. Un aiuto tecnologico, inoltre, potrebbe dare sollievo alle famiglie che non possono permettersi i costosi trattamenti tradizionali.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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