Luca Scatà, il poliziotto che ha ucciso il terrorista Anis Amri ha chiuso i profili social
Luca Scatà, il poliziotto che ha sparato al terrorista islamico Anis Amri, dalle prime ore di questa mattina si è ritrovato il profilo Facebook personale invaso dai messaggi di numerosi cittadini italiani che hanno utilizzato il popolare social network di proprietà di Mark Zuckerberg per ringraziarlo. Migliaia i commenti pubblicati sulla bacheca dell'agente di polizia di Siracusa che questa notte si trovava a Sesto San Giovanni insieme al collega esperto Christian Movio quando hanno bloccato l'artefice della strage al mercatino di Natale a Berlino.
Il 29enne, visti i numerosi commenti, messaggi privati e richieste d'amicizia, si è visto costretto a chiudere il suo profilo Facebook, azione che ha portato numerosi utenti a creare decine di pagine Facebook e gruppi in suo onore. Dopo che il ministro dell’Interno Marco Minniti ha diffuso i nomi dei due agenti che nella notte hanno ucciso il terrorista Anis Amri, in Rete sono arrivati gli affettuosi saluti di tanti amici siciliani, colleghi e cittadini italiani, orgogliosi del lavoro svolto contro il terrorista fermato alle 3 di notte a Sesto San Giovanni.
Nonostante la chiusura del profilo personale su Facebook, numerosi utenti italiani hanno approfittato delle numerose pagine fan aperte sulla piattaforma blu per inviare messaggi di ringraziamento per il servizio reso al paese. "Luca Scatà is my hero", "Luca Scatà eroe mondiale" o "Date una medaglia a Luca Scatà" sono solo alcune delle decine di pagine che in queste ore stanno raccogliendo centinaia di commenti da parte dei cittadini italiani che definiscono Luca Scatà eroe italiano. Dal questore di Milano Antonio De Iesu arriva un aggiornamento sulla vicenda. Nel tardo pomeriggio, infatti, De Iesu ha confermato che i profili Facebook di Luca Scatà e Christian Movio sono stati oscurati per tutelarli:
"Abbiamo il dovere di tutelare l'immagine dei nostri agenti, abbiamo detto ai ragazzi di evitare, di non farsi prendere dall'emotività nel loro interesse, è opportuno che non lo facciano, stiamo parlando di una dimensione che non è la criminalità ma il terrorismo internazionale e c'è un problema di prevenzione".
