Google ha rimosso tutte le immagini relative a Uluru, la formazione rocciosa nel nord dell'Australia, dal suo servizio Street View. A partire da qualche giorno l'azienda americana ha eliminato i contenuti multimediali relativi all'area sacra per gli indigeni locali, gli Anangu, su richiesta di Parks Australia. Uluru è stato chiuso ai visitatori lo scorso anno su richiesta degli Anangu, ai quali il governo australiano ha restituito la proprietà del luogo nel 1985. Per il gruppo di aborigeni australiani il sito è infatti un luogo sacro legato ai miti di creature ancestrali che ne avrebbero formato le particolari caratteristiche.
Fino al 25 ottobre 2019 la particolare formazione rocciosa, conosciuta per la sua forte colorazione rossa, era visitabile e scalabile dai turisti, nonostante il percorso sia ripido e potenzialmente pericoloso. Per questo e per il legame spirituale al luogo gli aborigeni chiedono da anni che la zona venga chiusa al turismo. Una richiesta accettata solamente lo scorso anno e che ha portato all'impossibilità da parte dei turisti di recarsi nuovamente sulla cima di Uluru. Su Google, però, erano già presenti numerosi contenuti multimediali scattati nei pressi e sopra la formazione, foto e video che gli aborigeni hanno chiesto di eliminare.
"Comprendiamo che l'Uluru-Kata Tjuta National Park è un luogo sacro per gli Anangu" ha risposto Google in una nota. "Appena Parks Australia ci ha comunicato le sue preoccupazioni sui contenuti degli utenti, abbiamo rimosso le immagini". Come spiega Google, tutti i filmati risalgono a momenti precedenti al blocco del turismo e quindi a quando si poteva ancora scalare Uluru. "È un luogo estremamente importante, non un parco giochi come Disneyland" ha commentato Sammy Wilson del consiglio dei parchi nazionali. Nelle ultime settimane di apertura l'affluenza era aumentata notevolmente, portando a numerose e lunghe code per poter visitare per l'ultima volta la zona.