Macintosh Classic “ritorna” a 23 anni dal suo debutto in versione mini
Che il Macintosh sia stato uno dei protagonisti assoluti della "nascita" del personal computer così com'è inteso oggi, non sembrano esserci dubbi. Il concetto di all-in-one e l'introduzione dell'interfaccia grafica gestita attraverso il mouse rappresentavano, probabilmente, alcune delle più importanti rivoluzioni di un settore.
Nonostante le differenze ormai abissali a livello hardware tra i computer di allora e quelli attuali, è la nostalgia di quei primi passi di un mercato ancora quasi completamente inesplorato ad aver spinto John Leake a lavorare per RetroMacCast, una piccola attività impegnata nel recupero dei computer Apple più datati il cui motto da sempre è "non sono vecchi, sono soltanto retrò".
Ed è proprio ispirandosi ad uno dei modelli più significativi di quegli anni, il Macintosh Classic (1990), che Leake ha realizzato una versione Mini (circa 1/3 rispetto a quella originale) utilizzando materiali provenienti da altri dispositivi destinati a scopi differenti.
Basti pensare, ad esempio al display da 3.5″ con risoluzione da 320 × 200 pixel (il Macintosh Classic vantava un pannello da 9″ da 512 × 384 pixel) venduto su amazon come accessorio per auto. All'interno del case, realizzato con scarti di una vecchia stampante, gira un vero e proprio mini computer dotato di sistema operativo Linux sul quale viene emulato il System 6 del modello originale, mentre le periferiche sono gestite da più moderne connessioni USB, HDMI, Ethernet ed addirittura WIFi (una prossima versione dovrebbe essere dotata anche di Bluetooth e casse audio).
Insomma, si tratta di una vera e propria chicca destinata ai più nostalgici con un po' di esperienza potrebbe far rivivere una delle glorie del passato in versione "ridotta".