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Meitu, l’app di fotoritocco accusata di spiare gli utenti su iPhone e Android

Da qualche giorno il ricercatore Jonathan Zdziarski ha diffuso un’allarme per tutti quegli utenti che hanno scaricato ed installato sul proprio smartphone l’applicazione di fotoritocco Meitu.
A cura di Matteo Acitelli
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Da qualche giorno il ricercatore Jonathan Zdziarski ha diffuso un'allarme per tutti quegli utenti che hanno scaricato ed installato sul proprio smartphone l'applicazione di fotoritocco Meitu, un servizio disponibile per iOS e Android che secondo l'esperto informatico è nata con l'obiettivo di spiare gli utenti. Come riportato nel corso di una recente intervista, infatti, l'app del momento, balzata nella Top 10 delle applicazioni gratuite di App Store in USA, nasconde una serie di funzionalità ignare agli utenti che la utilizzano in grado di registrare una serie di attività che potrebbero poi venir vendute a società di marketing per profilare gli utenti e distribuzione poi pubblicità mirate.

Dopo aver analizzato la versione per iOS di Meitu, infatti, l'esperto di sicurezza informatica ha scoperto che vengono eseguiti una serie di controlli per capire se l’iPhone è jailbroken oltre a raccogliere una serie di informazioni relative all’operatore telefonico utilizzato. Situazione di gran lunga peggiore sui dispositivi Android dove il software dell'applicazione per modificare i selfie richiede numerosi permessi in fase di installazione come l'accesso al GPS e la possibilità di avviare in automatico l’applicazione all’accensione dello smartphone. Come dichiarato ai microfoni di Cnet dall'informatico Zdziarski: "Meitu è un’applicazione di analisi ed acquisizione dati degli utenti mascherata da software di fotoritocco con qualche funzione carina per convincere la gente ad usarla. Se vi piace essere il bersaglio di agenzie di marketing fate pure. Sono sicuro che chi sta comprando questi dati vi ringrazierà".

Xiamen Meitu Technology, azienda sviluppatrice dell'app, ribatte alle accuse spiegando che le informazioni raccolte non vengono rivendute a terzi e che gli utenti non devono preoccuparsi dei sistemi di monitoraggio su iOS e Android poiché questi esistono per altri motivi: "i dati sono raccolti in modo sicuro, usando sistemi di criptaggio multistrato e archiviati in server dotati di firewall avanzati e protetti da attacchi esterni".

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