Microsoft acquista Swiftkey e punta all’intelligenza artificiale
Microsoft decide di orientarsi in maniera più significativa verso l'intelligenza artificiale e annuncia di aver acquistato Swiftkey, la startup londinese, fondata nel 2008 da Jon Reynolds e Ben Medlock. Swiftkey è ad oggi la tastiera virtuale per mobile, smartphone e tablet, tra le più usate. Gli utenti totali sono oltre 300 milioni e ha fatto la sua prima apparizione su Android nel 2010 e poco meno di due anni fa anche su iOS. L'operazione di acquisto da parte del colosso di Redmond, secondo le notizie diffuse oggi dal Financial Times, è costata 250 milioni di dollari. La notizia è stata poi confermata si da Microsoft che da Swiftkey.
Microsoft dal blog ufficiale spiega che presto la tastiera verrà integrata nella sua Word Flow, la tastiera di Windows Phone che presto dovrebbe arrivare anche su iPhone. Da Redmond spiegano che l'acquisizione di Swiftkey è assolutamente "in linea con la nostra visione che si basa su più esperienze di personal computing che anticipano le nostre esigenze. E supporta la nostra ambizione di reinventare la produttività sfruttando l'intelligent cloud".
Swiftkey stima che gli utenti che utilizzano la tastiera hanno risparmiato 10 trilioni di battiture in 100 lingue diverse, risparmiando più di 100 mila anni come tempo per digitare le parole sul proprio dispositivo mobile. Swiftkey utilizza una miscela di tecnologie di intelligenza artificiale capace di prevedere la parola successiva che l'utente è intento a scrivere.
L'acquisizione da parte Microsoft evidentemente non è finalizzata all'utilizzo e all'integrazione della sola tastiera, è certamente orientato a sviluppare progetti di intelligenza artificiale e per questo motivo ha deciso di integrare al suo interno una startup che è già molto abile con le tecnologie di AI. Sarà interessante vedere se ci saranno eventuali sviluppi insieme a Cortana, l'assistente virtuale di Microsoft.
Swiftkey nasce nel 2008 da Jon Reynolds e Ben Medlock, due laureati della Cambridge University, ed è una delle tante start-up britanniche specializzata in intelligenza artificiale acquistata da un colosso americano della tecnologia. Altro esempio recente è stata DeepMind, nata all'interno dell'Università di Oxford, acquistata da Google nel 2014. Altro esempio è VocallQ, startup specializzata nel riconoscimento vocale, che di recente è stata comprata da Apple.