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Microsoft vuole pubblicare tutto il materiale riguardante il Datagate

Microsoft ha chiesto di poter pubblicare maggiori informazioni sulle richieste di accesso ai dati degli utenti nella questione famosa del Datagate, visto che il governo americano non permette la divulgazione.
A cura di Bruno Mucciarelli
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Lo scandalo del famoso Datagate o per meglio dire del PRISM evocato da Snowden continua a far parlare di sé anche in modo indiretto. E' notizia di pochi istanti fa che l'azienda di Redmond, Microsoft, ha chiesto al Procuratore Generale degli Stati Uniti di compiere tutti i passi necessari per consentire la pubblicazione di informazioni più dettagliate sulle richieste di accesso ai dati degli utenti, ricevute dall'Agenzia di Sicurezza Americana nonché dalle forze di polizia federale, statale e locale.

Secondo Microsoft infatti i dati riguardanti le richieste di accesso ai dati sarebbero state rese note in forma aggregata, in quanto il governo impedisce la divulgazione di maggiori informazioni, cosa invece garantita dalla Costituzione. Nel frattempo Microsoft ha fornito comunque alcune chiarimenti sui documenti pubblicati dalla stampa. Secondo Microsoft la situazione esposta presenta numerosi errori rispetto alla realtà dei fatti.

Partendo innanzitutto da Outlook.com, le autorità non hanno nessun accesso diretto alle email e ai messaggi degli utenti. Solo nel caso in cui viene emanato un ordine o un mandato di perquisizione potrebbe essere autorizzato l’accesso all’account di un determinato utente. Proprio per questo assolutamente nessuno governo possiede la chiave crittografica per accedere alle informazioni memorizzate sui server. Oltretutto Microsoft non ha sottoscritto nessun accordo per consentire l’accesso diretto ai dati degli utenti.

Per quanto concerne l'accesso a SkyDrive, le richieste vengono soddisfatte allo stesso modo. Quindi in sostanza e anche in realtà nessun governo può accedere direttamente ai file. Microsoft dunque non fa che respingere le accuse nei suoi confronti al mittente affermando che il governo non può ascoltare le comunicazioni tra gli utenti nei servizi VOIP, come invee era stato erroneamente dichiarato.

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