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Napoli, nell’ era dei computer anche il pizzo diventa digitale

A Napoli il pizzo diventa digitale grazie ad un nuovo malware che ha minacciato centinaia di computer soltanto nello scorso week end.
A cura di Daniele Cretella
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E' stato battezzato con il nome di Dragon Bug il nuovo virus che nel corso delle ultime ore sembra aver già allarmato negozianti e professionisti napoletani.  Sulle sue tracce sarebbero già gli agenti della Polizia Postale campana che soltanto tra i giorni di Sabato e Domenica avrebbero ricevuto centinaia di segnalazioni relative ad altrettante manomissioni.

Secondo quanto riportato tra le pagine del quotidiano campano Il Mattino, tra le vittime sarebbero stati riconosciuti anche due noti professionisti napoletani (un farmacista ed un notaio) ai quali sarebbero state sottratte le banche dati contenute nei rispettivi computer causando danni ancora difficili da calcolare.

Il malware si comporterebbe come un vero e proprio estorsore capace di eludere i più sofisticati sistemi di protezione. Sarebbe, infatti, prima iniettato all' interno dei computer dei malcapitati (scelti accuratamente tra i professionisti più facoltosi e gli esercizi commerciali più redditizi) via mail per poi tenersi pronto a cancellare tutti i dati contenuti all' interno dell' hard disk. Nel frattempo, le vittime verrebbero informate dai mandanti di Dragon Bug (questa volta in carne ed ossa) della estrema conseguenza nel caso di mancato pagamento di quello che appare a tutti gli effetti come un vero proprio pizzo digitale (che ha toccato in alcuni casi riscontrati anche l' impressionante cifra di 5.000 €).

La città più colpita dal nuovo virus sembrerebbe essere quella di Napoli e non è da escludere l' ipotesi secondo cui, anche dietro a queste estorsioni, si celi l' ombra della criminalità organizzata.

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