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Nasce la rete Internet dello spazio

La Nasa ha attivato il primo nodo dell’Internet dello spazio, capace in futuro di fornire una copertura su gran parte del Sistema Solare, fornendo un fondamentale supporto alle missioni spaziali.
A cura di Daniele Gambetta
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stampa 3d nello spazio

Dopo più di un decennio di ricerche è stato attivato il primo nodo di quella che potrebbe diventare la rete Internet dello spazio, capace in futuro di fornire una copertura su gran parte del Sistema Solare. Durante questo ultimo mese la NASA ha attivato sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) il servizio Delay/Disruption Tolerant Networking (DTN), una tecnologia che consente di trasferire dati tramite il concetto di "store and forward", ovvero inviando pacchetti di dati a nodi sparsi per lo spazio che vengono trattenuti, "parcheggiati", fino a quando non si ottiene il contatto con un punto successivo della catena di trasmissione, e allora può essere inviato.

Il meccanismo è molto differente dal tipo di trasmissione utilizzato a terra, dove i dati vengono inviati solo se, in un preciso istante, c'è un collegamento utilizzabile da un capo all'altro della catena di trasmissione, cosa impossibile da richiedere nello spazio, quando possono essere necessari più giorni prima che il mezzo destinatario dell'informazione abbia un contatto stabile con un mezzo mittente. Ad esempio, se durante un trasferimento non esiste un contatto diretto con il destinatario a causa di oscuramento del segnale da parte di corpi celesti, i dati possono passare ad una sonda intermedia e aspettare che questa possa rilevare i successivi destinatari. Inutile evidenziare che questa tecnologia potrà fornire, quando sarà estesa, un fondamentale supporto per le missioni spaziali, per l'invio di dati da parte di satelliti ai confini del Sistema Solare o per comunicare efficacemente con astronauti a distanze elevate.

Oltre a questi vantaggi, la NASA sottolinea che l'Internet dello spazio potrebbe portare benefici anche a terra, come in casi di situazioni di emergenza o catastrofi naturali durante le quali le linee di comunicazione classiche non siano utilizzabili.  Per questo progettto la NASA ha operato con l'Internet Research Task Force (IRTF), la Consultative Committee for Space Data Systems (CCSDS) e l'Internet Engineering Task Force (IETF) per la standardizzazione internazionale. Gran parte del codice utilizzato è stato rilasciato in licenza open source, per consentire a ricercatori universitari e centri di ricerca di poter studiare in autonomia questa tecnologia.

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