Nessun amministratore delegato, trasparenza totale e massima velocità. Sono le caratteristiche vincenti dell'azienda di Tomas Björkholm, consulente software, che però non ha teste: 40 persone strutturate orizzontalmente, senza un capo che, di fatto, è stato considerato totalmente inutile. "Non basta eliminare il boss" spiega Tomas. "Bisogna farlo diventare inutile". Così è nata Crisp, azienda impegnata nella consulenza informatica che da quasi un decennio vive sfruttando un'organizzazione che trova la sua forza nella somma dei dipendenti e nella loro soddisfazione. Che, stando ai sondaggi compilati dai lavoratori, è piuttosto alta.
"Vogliamo frequenti feedback, molto rapidi" spiega un dipendente. "Non come accade per i sondaggi che si fanno nelle aziende tradizionali. Tra raccolta ed elaborazione dei dati, si impiegano anche due o tre mesi. In due o tre mesi può cambiare il mondo, e noi vogliamo essere nel pieno del flusso". L'azienda svedese senza CEO individua il suo obiettivo non nel guadagno economico ma nella crescita della sua offerta anche e soprattutto grazie alla diversità di competenze e visioni sul mondo. "Ci piace crescere di conoscenza" spiegano. Il fatturato, comunque, è positivo: attualmente è di circa 6 milioni di euro in crescita.
Il tutto senza capo, ma con un consiglio di amministrazione – obbligatorio per legge – aggiornato ogni tre anni pescando tra i dipendenti con delle elezioni vere e proprie. Una realtà interessante, ma che giustamente può far nascere dubbi riguardo a contesti più problematici, come nel caso di discussioni e attriti tra dipendenti. Se non ci sono capi, come vengono gestite queste situazioni? "Prima di tutto abbassando la tensione" spiegano. "Bisogna sempre essere aperti e disponibili". Elemento fondamentale è anche la trasparenza, sia tra colleghi che verso l'esterno: sul sito web è chiaramente indicato quello che i lavoratori indicano come "DND Crisp", una sorta di mappa della struttura aziendale che indica anche un codice etico con il quale poter scegliere, tra le altre cose, con quali realtà non lavorare. Etica condivisa da tutti e non decisa da un unico boss. Che può servire come "motivatore", certo, ma la cui figura di capo può ormai risultare superflua.
