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Nell’ultimo mese Matteo Renzi ha speso più di Salvini per sponsorizzare i post su Facebook

Le sponsorizzazioni ai post dell’ex premier su Facebook hanno subito un’accelerazione improvvisa nel corso dell’ultimo mese, e gli argomenti coperti spaziano dalla crisi di governo ai commenti ai fatti del giorno. Nel frattempo gli altri politici e partiti sembrano aver temporaneamente interrotto le attività di propaganda a mezzo social.
A cura di Lorenzo Longhitano
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In questi giorni di crisi di governo i politici italiani più influenti stanno ponderando mosse ed eventuali alleanze per presentarsi al prossimo appuntamento elettorale (che ancora non ha una data) nelle condizioni migliori possibili. Tra questi non manca l'ex premier Matteo Renzi, che dopo il termine della sua esperienza di governo e mesi di relativa calma sta tornando ultimamente a polarizzare il dibattito interno al PD con più veemenza del solito. A dimostrarlo non ci sono soltanto le dichiarazioni rilasciate dall'ex premier in questi giorni, ma anche la sua attività su Facebook. Secondo i dati forniti dal social network, di tutti i politici e partiti dell'arco istituzionale nostrano Matteo Renzi è quello che ha speso più di tutti per sponsorizzarvi i propri post:  più di 15.000 euro provenienti da Ritorno al Futuro, il comitato d'azione civile a sostegno dei suoi programmi politici.

Il primato assoluto resta di Salvini

Finora il primato della spesa su Facebook tra i politici italiani spettava al numero uno della Lega Matteo Salvini, che a dire il vero detiene ancora il record in senso assoluto: da marzo il leader del Carroccio ha infatti speso più di 128.000 euro per aumentare la visibilità dei suoi post sul social di Zuckerberg, mentre Renzi non rientra neppure nella top 20 — superato da Parlamento Europeo, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, da tutti i leader politici più influenti del momento ma anche da ONG e prodotti commerciali. È nell'ultimo mese circa però che la voce di Renzi ha iniziato a ricevere una spinta pubblicitaria più forte, soprattutto rispetto agli avversari: in particolare, a fronte dei 15.000 euro spesi in questo lasso di tempo, gli altri soggetti politici sembrano aver temporaneamente tralasciato questo canale di comunicazione.

Gli argomenti trattati

Colpisce che a essere stati sponsorizzati non siano interventi che riguardano un blocco di temi specifico. Si passa dalle critiche al governo in carica per arrivare alle stoccate ai compagni di partito, all'affare Alitalia, al ponte Morandi, alla sentenza della corte di cassazione sugli esponenti della Lega fino a Bibbiano e negli ultimi giorni ovviamente alle proposte relative alla caotica situazione politica attuale; tra i post sponsorizzati non manca però neppure spazio riservato a temi più leggeri e al commento dei fatti del giorno. Lasciando per un momento da parte gli ultimi concitati momenti del governo gialloverde, in queste settimane insomma Renzi non è sembrato ansioso di lanciare un particolare messaggio da diffondere a tutti i costi, ma semplicemente di far sentire la propria voce nel dibattito su tutti gli argomenti più caldi.

Per quel che riguarda la temporanea sparizione degli avversari dalla lista dei maggiori inserzionisti (oltre a Renzi nella classifica di luglio-agosto restano soltanto le sempre presenti ONG insieme a bevande e gelati) un'ipotesi è proprio che le prime avvisaglie della crisi che si sono manifestate nelle scorse settimane abbiano dato ai politici attualmente in primo piano tutto lo spazio e l'attenzione mediatica che desideravano, tra dirette Facebook seguitissime (e gratuite), ospitate nei talk ancora più frequenti del solito e tour estivi.

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