A pochi giorni dall'ufficializzazione dell'accordo con il quale Google e Nest si sono portate a casa le telecamere di sorveglianza prodotte da Dropcam per tre miliardi di dollari, arriva una notizia che potrebbe essere vista come una vera e propria accelerazione verso il futuro delle case intelligenti dell'azienda di Mountain View: Nest ha ufficialmente aperto le porte dei propri dispositivi a sviluppatori e aziende esterne, affinché realizzino applicazioni e servizi ad-hoc in grado di gestire e comunicare con i propri dispositivi domestici.
Lo scopo è uno: integrare le nuove generazioni di dispositivi domotici con i servizi di Google. E così, come se non bastasse l'arrivo di Android e Google Now nelle televisioni di Philips, Sharp e Sony, nelle autovetture delle più importanti aziende automobilistiche e sui polsi di tutti gli appassionati che da tempo aspettavano i nuovi smartwatch Android Wear, a breve i termostati, i rilevatori di fumo e le videocamere di sorveglianza installate in casa potranno dialogare con tutti gli altri dispositivi Android presenti tra le quattro mura domestiche. Android Auto, Android TV e smartwatch Android Wear inclusi.
Le aziende e gli sviluppatori interessati al nuovo progetto di Nest (e quindi, di Google) sono già oltre cinquemila: marchi come Whirpool, Jawbone (la prima a presentare una fitband da smartphone), Mercedes-Benz e IFTT (un interessante servizio di automatizzazione delle azioni e dei servizi) sono solo alcuni dei nomi più importanti già a lavoro sull'interconnessione dei dispositivi domestici con quelli mobili e indossabili, e lo scenario di possibilità che si è appena aperto è davvero infinito. Siamo solo all'inizio.