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Netflix è pronto a esportare lo streaming in tutto il mondo

La società statunitense Netflix, dopo aver conquistato il mercato dello streaming negli Usa, punta ad esportare questo suo servizio in tutto il mondo.
A cura di Giovanna Di Troia
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All’inizio dello scorso anno Netflix, la società statunitense che offre videogiochi via internet e la possibilità di noleggiare dvd, ma soprattutto provider di video on demand, sostiene che il podio dello streaming spetta  agli Stati Uniti, e poi stila una sorta di classifica mondiale.

La medaglia d’argento è tutta per l’Europa, quella di bronzo spetta all’Asia, ed un quarto posto sarebbe occupato da tutto il resto del mondo. Ma poi ha fatto un passo indietro, bello grosso anche, rinunciando al voler allargare il mercato. Inoltre, già nel 2004 blocca il lancio del servizio nel Regno Unito per dedicarsi esclusivamente al business di quello statunitense. E i dati oggi confermano che ha seguito la giusta rotta, in quanto conta circa 20 milioni di abbonati.

Ma questo è storia. E visto che ormai Netflix ha potenziato enormemente il suo mercato interno, ora può “cercare di conquistare il mondo”, come direbbe il Prof nel cartoon “Il mignolo col prof”. Infatti, si parla del lancio del servizio, però solo nella versione streaming. E la società è già pronta a testare il servizio a livello globale, anche se non si è sbilanciata minimamente da quale Paese, regione inizierà.

Intanto, Netflix ha dato via alla caccia di nuove assunzioni. Ci sono posizioni aperte nella sua Hillsboro, Oreg. Occorre personale da occupare nei call center. Altre figure lavorative ricercate devono andare a coadiuvare lo staff interno dell’azienda nel nord America, e c’è da ricoprire anche l’incarico di supervisore di formazione che ha una funzione delicata in quanto deve motivare il team e spronarlo alla crescita professionale ed indirizzarlo a livello internazionale. I candidati oltre all’inglese, devono parlare fluentemente almeno un’altra lingua straniera, tra queste ci sono: olandese, francese, tedesco, italiano, giapponese, coreano, portoghese  (accettabile nelle varianti del brasiliano e dell’europeo) e spagnolo (anche nello slang latino-americano o europeo).

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