Nel corso del secondo trimestre dell'anno Netflix ha registrato 1,7 milioni di nuovi abbonati, un numero nettamente inferiore a quello previsto inizialmente dall'azienda e pari a 2,5 milioni di nuovi utenti paganti. In totale, attualmente Netflix può contare su una base d'utenza internazionale di 83,1 milioni di persone. Il mancato raggiungimento della previsione ha causato un crollo del 15 percento nel valore delle azioni del colosso americano dello streaming. "Stiamo crescendo ma non velocemente come vorremmo" ha commentato l'azienda in una nota inviata agli investitori.
"Aggredire un mercato così ampio può essere difficoltoso, ma l'opportunità che ci si para davanti è più grande che mai e noi continueremo a migliorare ogni aspetto del nostro business" ha continuato la lettera. La problematica principale sembra essere costituita dalla scarsa crescita che ha caratterizzato il mercato americano e che ha mancato anche le previsioni più basse. Discorso simile per la crescita internazionale, anch'essa al di sotto delle aspettative. Secondo i vertici dell'azienda il numero di nuovi iscritti era in target, mentre la perdita di utenti si è rivelata inaspettata.
Secondo Netflix, parte del problema è da imputare all'aumento di prezzo degli abbonamenti, che nel corso degli ultimi mesi è salito di due dollari anche per gli abbonati più fedeli. "Pensiamo che alcuni utenti abbiano interpretato la notizia come un aumento improvviso del prezzo e non come un adeguamento che procede ormai da due anni" ha spiegato l'azienda. La crescita degli iscritti ha subito un sostanziale calo anche se messa a confronto con quella che ha caratterizzato lo stesso periodo dell'anno scorso, quando Netflix aveva registrato 3,1 milioni di nuovi utenti. "Continueremo ad investire in contenuti migliori, questo ci fa sentire positivi nei confronti del lungo termine" ha commentato Reed Hastings, CEO di Netflix.