Nikon taglia 1.000 posti di lavoro
Nikon, uno degli storici brand di macchine fotografiche, negli ultimi anni ha registrato una grave crisi che ha costretto l'azienda giapponese a ristrutturare la compagnia. Tra le azioni intraprese dai vertici del gruppo al fine di tutelare la compagnia è stato annunciato un taglio al personale che porterà al licenziamento di circa 1.000 dipendenti, molti dei quali operativi nell’impianto di Kumagaya, a nord di Tokyo. Per anticipare il licenziamento del 10% della propria forza lavoro l'azienda ha iniziato ad offrire bonus per un ritiro anticipato.
Per comprendere al meglio la crisi che negli ultimi anni ha colpito Nikon basta evidenziare che negli ultimi tre anni il marchio ha perso il 30% nel mercato imaging, uno dei settori di punta dell'azienda. Inoltre l'azienda ha perso terreno anche nella realizzazione di sistemi per la litografia di semiconduttori a causa dell'azienda concorrente olandese ASML che negli ultimi anni ha sottratto molto lavoro a Nikon. Tra i pochi settori in cui Nikon registra ancora buoni numeri la fornitura di display a cristalli liquidi e pannelli OLED che vengono acquistati da diversi produttori per installarli su vari dispositivi elettronici.
Per il futuro i vertici dell'azienda hanno annunciato che punteranno l'attenzione principalmente sulla creazione di dispositivi per l’ambito medico, una notizia che potrebbe far pensare ad una ristrutturazione per quanto riguarda la commercializzazione di fotocamere ed obiettivi. Ovviamente Nikon è solo una delle tante aziende specializzate in prodotti per la fotografia che negli ultimi anni ha perso numerose quote di mercato, oltre all'azienda giapponese infatti anche Canon e Ricoh si sono visti costretti a tagliare il personale.