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Nils Muiznieks: “Internet può essere una minaccia per i nostri diritti”

Nel rapporto “Lo stato di diritto su internet e nel mondo digitale” il Commissario dei diritti umani del Consiglio d’Europa, Nils Muiznieks, lancia l’allarme sul fatto che Internet possa costituire addirittura una minaccia per i nostri diritti fondamentali.
A cura di Francesco Russo
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Internet può cistutuire una minaccia per i nostri diritti fondamentali. E' questo l'allarme che lancia Nils Muiznieks, Commissario dei diritti umani del Consiglio d'Europa nel rapporto di 120 pagine intitolato "Lo stato di diritto su internet e nel mondo digitale". E, rivolgendosi agli Stati Uniti, se non cambieranno il loro modo di agire sul web, il sogno della "Grande Rete" potrebbe addirittura svanire.

Il punto cruciale del rapporto è il paragrafo "Dati pericolosi" quando Muiznieks ammonisce gli utenti della Rete in una delle 17 raccomandazioni: "Più le persone usano internet e il mondo digitale per comunicare, informarsi, divertirsi o altro, più diventa difficile garantire il loro anonimato e la loro privacy. Più dati lasciamo nel mondo digitale più diventa facile individuarci". Un invito a tenere in forte considerazione i nostri dati mentre usiamo Internet per svolgere tutte le attività.

Ma il rapporto di Nils Muiznieks si concentra anche su quello che si deve fare per evitare che Internet possa, paradossalmente, costituire un pericolo. Prima di tutto, applicare pienamente la "Convenzione sulla protezione dei dati personali" elaborata dal Consiglio d'Europa, un testo elaborato a livello internazionale che secondo Muiznieks dovrebbe essere formato e ratificato anche dagli Stai Uniti. E sono proprio gli Usa l'obiettivo principale del rapporto, secondo cui è proprio il paese culla del Web che dovrebbe cambiare in maniera radicale il modo di agire sulla rete e nel sistema globale delle comunicazioni, altrimenti il progetto della "Grande Rete", quella che tutti conosciamo e usiamo oggi, rischia di scomparire.

Nils-Muiznieks
Nils Muiznieks

Il rischio è, si avverte nel rapporto, che, dopo le rivelazioni di Edward Snowden e lo scandalo della Nsa, altri stati possano rispondere alla sorveglianza di massa statunitense frammentando la rete. Una risposta allo scandalo globale che nei fatti rischierebbe di mettere a repentaglio la Rete stessa. "Paesi e regioni insisteranno affinché i loro dati transitino solo su infrastrutture locali" scrive Nils Muiznieks nel rapporto, il quale sottolinea come questo creerà barriere nazionali al network globale e "rischia di distruggere l'internet che conosciamo. La nascita di un internet a tronconi sarà difficile da arrestare", scrive ancora Muiznieks.

Infine, un passaggio del rapporto è ancora dedicato agli Usa, invitandoli a dotarsi di regole chiare per quanto riguarda l'intelligence, l'assenza di queste infatti costituisce una ulteriore minaccia su Internet.

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