No Poo: la nuova sfida del web è non lavarsi i capelli per un anno
A partire dal 2015 — complice la cassa di risonanza fornita da Internet e social media, unita al fatto che alcuni personaggi più e meno noti hanno deciso di abbracciare questa filosofia — ha iniziato a impazzare in tutto il mondo e sul web il movimento no poo: una filosofia contraria all'utilizzo di shampoo sintetici, considerati inquinanti e dannosi per i capelli se comparati a prodotti realizzati a partire da ingredienti naturali. Il principio che anima il movimento – ormai diventato anche una "challenge", una sfida, su YouTube – è intrigante, ma cosa succede effettivamente a capelli e cuoio capelluto dopo un anno di astinenza dal lavaggio con prodotti industriali? L'ultima opinione al riguardo l'ha raccolta nei giorni scorsi Business Insider ed è quella della dottoressa Angela Lamb — dermatologa all'ospedale Mount Sinai di New York — la cui posizione sembra contraria all'astensione da qualunque tipo di detergente, ma più aperta al lavaggio con prodotti alternativi.
No Poo: un anno senza shampoo
Nel corso dell'intervista vengono descritti gli effetti di un anno passato senza che i capelli tocchino acqua, effetti che con un pizzico di immaginazione sono prevedibili: si va dall'accumulo di olio e sebo secreti dal cuoio capelluto, che a sua volta cattura lo sporco dall'ambiente circostante e porta alla proliferazione di batteri, per finire con la conseguente comparsa di infezioni in corrispondenza dei follicoli, i quali col tempo rischiano di intasarsi. La previsione riguarda però uno scenario di assoluta astensione dal lavaggio; allo stesso tempo, nel contenuto vengono citate tecniche utilizzate da chi segue i principi del movimento no poo in modo meno rigido — come il lavaggio con bicarbonato — considerate adatte all'utilizzo più volte a settimana.
No Poo: cosa succede dopo un mese
In questi casi gli effetti da aspettarsi potrebbero essere più vicini a quelli riscontrati durante la prova di Fanpage.it che era durata cinque settimane dando risultati tutto sommato soddisfacenti. Dopo un periodo di assestamento durato un paio di settimane, al termine del test i capelli erano risultati morbidi e privi di odore, anche se oggettivamente più difficili da trattare per via della difficile applicazione del composto. Del resto il fenomeno è diventato talmente diffuso che anche le case di produzione industriale di shampoo non hanno potuto evitare di confrontarcisi, chi ideando versioni "low poo" dei propri prodotti, ovvero prive di tensioattivi e ingredienti che generano schiuma, chi addirittura allestendo pagine web nelle quali espone la propria posizione — non esattamente disinterassata — contraria ai principi e ai metodi alla base del movimento.