Inizia con un apparentemente innocuo "Non so se sia vero" il messaggio-truffa che sta circolando in questi giorni su WhatsApp, dove diversi utenti hanno ricevuto un avviso riguardante alcuni numeri di telefono apparentemente legati a delle truffe e inviato da un vicecomandante dei Carabinieri. Ovviamente nulla di tutto ciò è vero, ma anzi si tratta di un riciclo di un messaggio in circolazione dal 2017 al quale sono stati aggiunti l'elemento introduttivo e il ruolo del vicecomandante dei Carabinieri, come riporta anche Butac spiegando che la truffa di cui parla il messaggio non è attuabile.
"Non rispondere ai seguenti numeri: +375602605281, +37127913091, +37178565072, +56322553736, +37052529259, +255901130460 o qualsiasi numero che inizi con il: +375, +371, +381, +255 ecc. ecc" si legge nel messaggio. "Non dovete rispondere. Se rispondete dovete riagganciare subito. Non dovete assolutamente richiamare. Potrebbero copiare l’elenco dei vostri contatti in 3 secondi. Se avete dati sensibili come quelli del conto banca o i dati della carta di credito sul telefono, possono copiarli". Ovviamente non esistono sistemi in grado di rubare l'elenco dei contatti e il credito attraverso una chiamata in entrata.
Discorso diverso se l'utente richiama, perché a quel punto l'autore della truffa potrebbe effettivamente prosciugare il conto telefonico come ormai la diffusione di queste truffe ci ha insegnato nel corso degli ultimi anni. Il messaggio inviato su WhatsApp non dovrebbe quindi invitare a non rispondere, ma a non richiamare questi numeri. D'altronde nel caso di numeri sconosciuti la tentazione è spesso molto forte, soprattutto se vengono effettuate più chiamate senza risposta in poco tempo, elemento che può indurci a pensare ad un'emergenza. Anche in questo caso, però, i dati salvati sul telefono sono in salvo, ma il credito no.