Il governo vietnamese ha limitato e a volte bloccato completamente l'accesso a Facebook tra domenica e mercoledì di questa settimana, proprio nei giorni in cui il Presidente degli Stati Uniti Obama ha visitato il paese. Lo hanno rivelato due gruppi di attivisti a Reuters, spiegando che la mossa aveva come obiettivo quello di impedire ai dissidenti di organizzare proteste attraverso il social network di Mark Zuckerberg. Notizie del blocco di Facebook sono circolate anche su Twitter e attraverso i rapporti di alcuni gruppi in difesa dei diritti digitali, tra cui Access Now.
La visita di Obama puntava a rafforzare le relazioni tra gli Stati Uniti e il Vietnam, ma al Presidente degli Usa è stato impedito di parlare con i dissidenti nel corso del suo soggiorno di tre giorni. Una scelta che ha portato Obama a rimproverare il governo del paese per le restrizioni sulla libertà politica che gravano continuamente sui cittadini. Anche la censura di Facebook per evitare proteste e manifestazioni organizzate non è un elemento nuovo per la popolazione vietnamese: il governo ha già limitato o bloccato l'accesso al social diverse volte nel corso degli ultimi anni.
"Le persone hanno utilizzato Facebook per organizzare le proteste e il governo non vuole che i cittadini scendano in strada" ha spiegato Angelina Huynh, attivista per Viet Tan. Una pratica comune anche in molti altri paesi del mondo, come Asia, Africa e Medio Oriente, dove a causa della tensione politica l'accesso ai servizi di telecomunicazione è altamente ristretto da parte del governo. Il controllo è per esempio particolarmente forte in Turchia, dove il governo blocca spesso l'accesso al social o richiede ai vertici dell'azienda di Menlo Park di rimuovere contenuti – spesso si tratta di pagine satiriche su Maometto – considerati offensivi.