Le iniziative benefiche di Airbnb, il popolare servizio per trovare un alloggio in tutto il mondo, non sono di certo una novità: l'azienda ha spesso attivato dei particolari servizi in grado di offrire alloggi temporanei alle persone colpite da disastri naturali o altri eventi tragici. In Italia, per esempio, ha consentito alle persone colpite dal terremoto nel Centro Italia di trovare alloggi offerti gratuitamente dagli utenti del servizio. Oggi questi sforzi si concretizzano in un'iniziativa ancora più ampia chiamata Open Homes, una piattaforma pensata per unire e semplificare i suoi sforzi umanitari per consentire alle persone di offrire un alloggio a rifugiati, sfollati e altre persone in difficoltà.
Airbnb consente a chiunque di iscriversi a Open Homes e impostare la tipologia di partecipazione all'iniziativa, come il numero di giorni in cui si vuole rendere disponibile una casa, il numero massimo di persone da ospitare, etc. Attualmente la piattaforma indica due categorie principali – Rifugiati e Sfollati – e il sistema si fa carico di connettere chi ospita con alcune organizzazioni fidate specializzate in questi campi. Queste organizzazioni saranno responsabili di approvare le persone in difficoltà ed effettuare le prenotazioni degli appartamenti.
Open Homes ha quindi l'obiettivo di risolvere i problemi logistici affrontati da Airbnb durante le iniziative degli ultimi anni, soprattutto dal punto di vista del collegamento tra persone in difficoltà e utenti in grado di fornire un posto dove dormire. Grazie alla nuova piattaforma, invece, il processo diventerà più semplice e veloce e dovrebbe evitare di mancare preziose opportunità di aiuto in tempo reale. Attualmente sono presenti circa 6.000 abitazioni a disposizione all'interno di Open Homes, la metà delle quali appartengono ad utenti non precedentemente iscritti ad Airbnb. L'obiettivo dell'azienda per i prossimi 5 anni è quello di offrire un rifugio temporaneo a 100.000 persone in difficoltà.
