Pagare e inviare denaro con un messaggio su WhatsApp: inizia il test con la criptovaluta
Che Meta (nuovo nome del gruppo Facebook) stesse lavorando su un sistema basato su criptovalute per fare circolare denaro tra le sue piattaforme è una cosa nota da tempo, ma da oggi tutti gli sforzi attuati finora dalla multinazionale di Mark Zuckerberg convergono per la prima volta in un unico esperimento: un sistema di pagamento all'interno di WhatsApp che permette di inviare istantaneamente denaro ai contatti desiderati, il tutto usando come veicolo una criptovaluta legata al dollaro statunitense.
Come funziona l'esperimento
L'iniziativa è partita negli Stati Uniti e per il primo periodo riguarderà una ristretta cerchia di utenti: per ora insomma è inutile attendere con il fiato sospeso di poter inviare e ricevere denaro sulla piattaforma di messaggistica. La criptovaluta scelta per gli scambi non è Diem – il progetto che ha raccolto il testimone dell'ormai defunta Libra – bensì il Pax Dollar: una valuta stabile e legata al valore del dollaro, progettata per non subire la volatilità di altre criptovalute pure come Bitcoin ed Ethereum. Il denaro da inviare viene convertito in Pax Dollar attraverso il portafogli digitale Novi – un altro progetto del gruppo Meta – che si interfaccia poi con le chat di WhatsApp e rende possibile il trasferimento istantaneo della valuta.
Criptovaluta "invisible"
Il funzionamento del meccanismo viene completamente nascosto dagli occhi degli utenti, che per inviare denaro devono solo recarsi nella chat desiderata, toccare il tasto con la graffetta che serve per spedire anche foto e video, e selezionare l'opzione per i pagamenti. Il processo di acquisto della criptovaluta avviene infatti in automatico: il tasso di conversione tra Pax Dollar e dollaro statunitense è infatti di 1:1 e i costi di commissione sono nulli. Il mittente e il destinatario insomma inviano e ricevono esattamente il quantitativo di denaro impostato per la transazione.
I pagamenti tramite il portafogli digitale Novi avevano già debuttato poche settimane fa, sempre in forma di esperimento, negli Stati Uniti e in Guatemala. Portare il sistema all'interno di una piattaforma da miliardi di utenti è il segnale che il gruppo Meta è pronto al passo successivo. Non è chiaro però quando questo passo avrà effettivamente luogo: l'azienda per il momento ha intenzione di valutare le esperienze riferite dai primi utenti selezionati per espandere la portata del servizio gradualmente, ma non ha fornito informazioni sulle tempistiche di quanto previsto.