La US Customs and Border Protection ha cominciato a chiedere ai viaggiatori stranieri di fornire le informazioni relative agli account social personali prima di entrare nel paese. La nuova politica era stata proposta lo scorso giugno ed è ora entrata in vigore per tutti i viaggiatori temporanei non in possesso di un visto. Se si utilizza l'Electronic System for Travel Authorization (ESTA) per richiedere l'accesso agli Usa, quindi, il sistema ci darà la possibilità di indicare quali sono i nostri account social "per identificare potenziali minacce", come spiegano le autorità americane.
Attualmente la richiesta è opzionale, quindi sono gli utenti a decidere se indicare o meno i propri profili social. Tra quelli che è possibile dichiarare si trovano Facebook, Twitter, LinkedIn, Google+ e altri. Le autorità hanno specificato che l'accesso non sarà negati a chi si rifiuta di fornire i propri account, ma non è ancora chiaro se gli elementi presenti all'interno dei nostri profili potranno portare ad un blocco della pratica. Ufficialmente la novità punta ad individuare persone collegate a gruppi terroristici. La decisione ha comunque sollevato diverse polemiche da parte delle associazioni per i diritti umani e delle stesse aziende tecnologiche, come già era accaduto quando la regolamentazione era ancora una proposta.
La paura è che le persone vengano scrutinate senza vere e proprie linee guida, elemento che potrebbe portare ad abusi e rischi per la sicurezza nel caso in cui queste informazioni venissero raccolte dal governo. La notizia, peraltro, arriva a poche settimane dalla vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane, dopo una campagna elettorale che spesso si è focalizzata sulla chiusura dei confini per i musulmani e sul tracciamento dei viaggiatori stranieri. In questo, l'utilizzo dei social potrebbe agevolare di molto il processo.