Perché da gennaio i tweet di Trump potranno essere cancellati (e lui espulso da Twitter)
A partire dall'anno prossimo gli interventi social partoriti dall'attuale presidente degli Stati Uniti Donald Trump non godranno più di uno statuto speciale all'interno del social network Twitter. Lo hanno confermato gli stessi gestori dell'azienda, anticipando che a partire dal 20 gennaio – quando cioè la carica di Presidente USA passerà nelle mani del presidente eletto Joe Biden – ai tweet di Trump si applicheranno le medesime regole valide per tutti gli altri utenti.
Il megafono di Trump
La precisazione è legittima, dal momento che nel corso degli ultimi quattro anni Donald Trump ha utilizzato il social network come un vero e proprio megafono, spesso per comunicazioni controverse e a tratti in aperta violazione delle regole del social sulla diffusione d'odio. Negli ultimi giorni il problema ha però riguardato maggiormente la diffusione di fake news a tema elettorale: nel corso delle consultazioni del 3 novembre, Donald Trump ha tentato infatti di utilizzare Twitter per portare avanti la sua tesi – ancora da dimostrare – della frode elettorale, che avrebbe portato alla sua sconfitta ai seggi.
Perché Trump godeva di un trattamento di favore
In tutti questi casi Twitter non ha rimosso dalle pagine del social gli interventi di Trump, limitandone semplicemente la diffusione. Il motivo è semplice: dal momento che Trump ricopre un ruolo di leadership di una intera nazione, quel che dice va considerato "di pubblico interesse"; la norma viene applicata a tutti i leader globali, che quando incorrono in violazioni del regolamento non vengono banditi né censurati completamente, ma affrontano semplici misure di compromesso come la limitazione nella diffusione dei contenuti.
Non che questo trattamento di favore sia stato particolarmente apprezzato dall'attuale inquilino della Casa Bianca. Nei tutto sommato rari casi in cui Twitter ha limitato la visibilità dei tweet di Trump anziché rimuoverli, quest'ultimo ha comunque accusato il social di censura, arrivando nelle ultime settimane ad avviare una pericolosa procedura di revisione di una legge che ora mina l'indipendenza di social e siti web in tutti gli Stati Uniti.
Un utente come gli altri
Dal 20 gennaio – data di insediamento del presidente eletto – Donald Trump tornerà a essere un privato cittadino: quel che twitta non si potrà più ascrivere alla categoria delle comunicazioni di pubblico interesse e di conseguenza potrà essere trattato come tutti gli altri interventi sul social. I post più violenti saranno rimossi, e l'account potrà essere temporaneamente o permanentemente bloccato esattamente come avviene con i profili degli altri utenti che violano ripetutamente le regole di Twitter.